CASAPESENNA. Don Antonio Carbone, direttore del Centro Salesiani Don Bosco di Napoli, ha ricevuto il 31 gennaio i giovani della cittadina nel 70esimo anniversario dei festeggiamentia Casapesenna (1940-2010).
Il parroco don Luigi Menditto ha concluso i festeggiamenti di Don Bosco con una solenne messa animata dai gruppi parrocchiali. Al termine, la tradizionale distribuzione del Pane di Bosco e fuochi dartificio in piazza Petrillo. Lamministrazione comunale ha voluto ricordare levento con una cartolina commemorativa dellimmagine di Bosco.
La storia del Centro salesiano Don Bosco di Napoli. Lorigine della presenza salesiana a Napoli risale remotamente allo stesso Don Bosco: Napoli fu la città più al Sud visitata da Don Bosco tra il 29 e il 31 marzo 1880 per concordare le modalità per realizzare una Colonia agricola ed un Ospizio di arti e mestieri per fanciulli poveri e abbandonati. Nel periferico quartiere della Doganella i figli di Don Bosco iniziarono la loro attività nel 1934 in locali poveri e insufficienti ad accogliere le numerose masse giovanili che affluivano attorno ad essi. Ventanni dopo, passata la tremenda bufera della guerra, nel 1954 posero mano allattuazione del grandioso Istituto oggi esistente realizzato con cospicui contributi di benefattori privati e di Enti. Il 28 Maggio 1959 veniva inaugurato dallallora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. Nellanno centenario della morte di S.Giovanni Bosco, il 21 Ottobre 1988, il Rettor Maggiore Don Egidio Viganò inaugurava il Centro Sociale Don Bosco nel quale lIstituto si riprogettava secondo le esigenze dei tempi e nella fedeltà dinamica al Fondatore.
Il centro è strutturato in Comunità di tipo familiare: sono attualmente tre (due di Scuola Media e una dopo Scuola Media: Scuola Superiore, Corsi professionali, avviamento al lavoro) e accolgono con la forma residenziale minori soprattutto del Tribunale per i Minorenni e dei Servizi Sociali del Comune di Napoli e di altri Comuni della Regione Gruppi di intervento diurno: sono attualmente sei (cinque di Scuola Media e uno per dopo Scuola Media) con minori della stessa provenienza di cui sopra, nella forma, semiresidenziale, soprattutto per le attività pomeridiane (doposcuola, laboratori, sport, palestra…). Oratorio-Centro Giovanile, frequentato nelle ore pomeridiane, per il tempo libero sport, attività ludiche e per attività di formazione. Progetti particolari: rientrano nella struttura del Centro Sociale Don Bosco alcuni progetti che sono indirizzati a particolari categorie di minori.
Attualmente sono in funzione: le Botteghe artigianali (per ragazzi/e da avviare ad un mestiere), in numero di sette (pizzaiolo, parrucchiere, legatore, arte presepiale, ceramista, sarto, imbianchino), Il futuro è già Qui (Legge 285), educativa territoriale per recupero scolastico e attività di socializzazione, in rete con altre realtà del territorio progetto qui quo qua); Corsi professionali (in collaborazione con altre istituzioni, ad esempio Imprenditori Edili, Coldiretti…) per qualifiche professionali riconosciute, Peppino Girella, in collegamento con l’associazione Quartieri Spagnoli, progetto di preformazione e avviamento al lavoro di minori, secondo un Piano finanziato dal Fondo Sociale Europeo;
Il timone, progetto della l egge 216, per attività con ragazzi a rischio. Residenza universitaria per giovani (35) iscritti alle varie Facoltà delle Università napoletane. Banda Ragazzi Don Bosco, associazione riconosciuta, che da circa 20 anni svolge attività nel campo musicale con più di 60 minori.
Messaggio ai giovani. Cari giovani, voi avete ricevuto grandi doni nella vostra vita. Una famiglia, innanzitutto, nella quale siete cresciuti, godendo dellaffetto e dellaiuto dei vostri genitori. Vi siete sentiti protetti, accompagnati, amati. Oggi avete amici con i quali condividete esperienze ed affetti. Godete di molteplici opportunità di formazione, che vi permettono guardare il futuro con una certa fiducia. Avete anche il privilegio di conoscere Don Bosco e la ricchezza della sua proposta di vita cristiana e di santità giovanile. Tutti questi doni di Dio sono un tesoro che vi è stato affidato. Un tesoro da custodire, un tesoro da incrementare, un tesoro da far fruttificare attraverso leducazione. Ecco la vostra prima responsabilità: prendere a cuore la vostra vita e diventare pienamente persone, per realizzare il progetto che Dio ha su di voi: essere suoi figli e figlie amati. Non è una meta irraggiungibile. Anzi, questo già si sta compiendo nelle vostre vite. Da parte vostra offrite unadesione libera e gioiosa e la manifestate con il vostro impegno e, da parte sua, lo Spirito Santo plasma il vostro cuore e la vostra vita e fa di voi una creatura nuova, ad immagine di Dio.È pur vero che nella vostra vita vengono a riflettersi i problemi sociali e culturali, propri del nostro tempo. È normale che voi ne subiate gli effetti in modo speciale. Le voci che vi arrivano da ogni parte vi propongono mo delli di vita improntati ad una libertà senza regole, allarroganza, alla prepotenza ed al successo ad ogni costo. Abbiate il coraggio di andare controcorrente! Lo diceva il Papa ai giovani. In un tempo come il nostro, caratterizzato da un certo nichilismo che invita ad una sorta di accomodamento e di adattamento passivo alla realtà, vi spetta un compito difficile, ma entusiasmante: non solo di resistere ed essere autentici, ma anche di aiutare i vostri compagni ad amare e gustare la vita, a riempire la quotidianità attraverso limpegno e la gratuità del servizio agli altri. Voi potete contribuire a sconfiggere la cultura dellindifferenza e della morte proponendo, con la vostra testimonianza, un progetto di vita ispirato alla convivenza e al rispetto dellaltro, al servizio e alla solidarietà, alla gioia di vivere e alla visione positiva delle persone e della realtà umana e sociale. Tutto questo costituiva quellinsieme di valori tanto cari alla pedagogia e alla spiritualità di Don Bosco.