Aversa (Caserta) – Manifestazione con addosso una maglietta con la scritta “Giustizia per Gaetano”, stamattina dinnanzi alla sede del tribunale di Napoli Nord, ad Aversa, in provincia di Caserta, per l’inizio del processo sul ferimento a colpi di pistola di Gaetano Barbuto Ferraiuolo, il 23enne che, a causa di un’aggressione, subìta circa nel settembre 2020 a Sant’Antimo, in provincia di Napoli, ha perso entrambe le gambe. – continua sotto –
Ad organizzarla è stato il deputato Francesco Emilio Borrelli dell’Alleanza Verdi-Sinistra che ha seguito la sua vicenda sin dall’inizio, offrendo sostegno e avviando una raccolta fondi per consentirgli di tornare a camminare con delle gambe bioniche. Insieme con il coportavoce provinciale di Europa Verde, Agostino Galiero, e alla “Radiazza” ha presidiato l’area antistante l’ingresso allo storico palazzo che ospita il tribunale, per chiedere che “finalmente venga fatta giustizia”.
Presente anche la mamma di Gaetano: “Oggi non ce l’ha fatta a venire, – ha fatto sapere la donna – la sua vita è radicalmente cambiata, inevitabile, anche perché qui mancano tanti servizi per i disabili. Ma lui è un leone, si rialzerà. Non sono mai arrivate parole di pentimento da parte degli aggressori di mio figlio, anzi hanno festeggiato sui social, loro e i loro genitori. E’ vergognoso”.
“Gaetano è un ragazzo molto forte ed ha alle spalle una famiglia che l’ha sostenuto tantissimo – ha dichiarato il deputato Borrelli – ma ora si deve fare giustizia perché ne hanno passate di tutti i colori. Chi l’ha ridotto senza gambe, rischiando di ucciderlo, deve andare in galera e per lungo tempo. Questa è la sentenza che ci aspettiamo a marzo. Noi manifestiamo perché questa storia sia d’esempio e Gaetano diventi simbolo della giustizia che prevale sulla violenza e la delinquenza”. – continua sotto –
L’EPISODIO – Domenica 20 settembre 2020. Tre malviventi, dopo un litigio nel traffico, lungo corso Europa, affiancarono con la loro auto quella di Gaetano (che si trovava insieme ad un amico) e gli scaricarono contro sette colpi di pistola, sei dei quali lo colpirono alle gambe: l’infezione costrinse i medici ad amputarle. Gaetano si svegliò due settimane dopo dal coma, senza gli arti inferiori. Inizialmente si parlò di una lite dovuta a banali motivi di viabilità, anche se poi è emerso che forse Gaetano avrebbe chiesto ad uno degli aggressori di non importunare la sua ragazza. Per quell’episodio, qualche settimana dopo, furono sottoposti a fermo tre giovani di 28, 26 e 19 anni, tutti di Sant’Antimo, poi scarcerati tra le polemiche.