Latina, spaccio di droga in clinica: un arresto, medico sospeso

di Redazione

I militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Latina, sotto la direzione della locale Procura, nella persona del procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e del sostituto Giuseppe Miliano, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un soggetto e la misura interdittiva dall’esercizio della professione medica per la durata di un anno per un professionista in servizio presso una struttura sanitaria della zona. Per entrambi l’accusa è di illegale detenzione di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish e marijuana), cedute ed utilizzate all’interno dell’istituto “Icot”di Latina, centro clinico privato accreditato presso il Servizio Sanitario Nazionale. – continua sotto –

Le attività investigative, condotte attraverso il ricorso allo strumento delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, traevano origine dal capillare controllo del territorio operato dalle Fiamme Gialle pontine nello specifico settore, nonché da mirate attività informative avviate anche a seguito di una segnalazione pervenuta dai vertici del nosocomio, con la quale si denunciava l’attività di vendita e l’utilizzo di tali sostanze all’interno dell’istituto “Icot”.

Gli approfondimenti investigativi, consistiti anche in attività dinamiche quali osservazioni e pedinamenti, hanno consentito di scoprire e ricostruire un’intensa attività di spaccio posta in essere dal soggetto finito in carcere, il quale avrebbe rifornito di droga numerosi consumatori abituali, tra cui anche alcuni ricoprenti incarichi e funzioni sanitari ed operanti all’interno della struttura sanitaria.

Le indagini hanno consentito di acquisire gravi e circostanziati elementi che hanno permesso di ipotizzare come il medico, nei cui confronti è stata disposta la misura interdittiva, oltre ad aver verosimilmente fatto uso personale di droga, avrebbe provveduto ad acquistare dal suo fornitore quantità superiori all’uso personale per poi cederlo ad altri professionisti ed operatori sanitari sempre in servizio operanti all’interno della citata struttura. – continua sotto –

I provvedimenti di oggi seguono quelli già eseguiti durante le indagini nel cui ambito già erano stati tratti in arresto in flagranza di reato 4 soggetti, tra cui un dipendente della medesima struttura sanitaria. Oltre ai soggetti destinatari delle misure cautelari, risultano indagati ulteriori 16 soggetti. In particolare, l’attenzione degli investigatori è rivolta all’identificazione di eventuali ulteriori operatori sanitari ed anche collaboratori assuntori di sostanze stupefacente e, in caso positivo, interromperne l’attività in considerazione del grave danno che potrebbe derivare dalla prestazione di attività e assistenza sanitaria in condizioni psico-fisiche alterate.

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