Salvatore Lettera: “D’Elia non perde l’abitudine di mentire”

di Redazione

 Sant’Arpino. “Quando ho letto le dichiarazioni del segretario dei Giovani Democratici, Davide D’Elia non sapevo se ridere o piangere.

Ma poi a mente fredda sono arrivato alla conclusione che non mi trovavo innanzi a nulla di nuovo: anche in questa occasione, nonostante i fatti e i documenti, il giovane rampollo della famiglia D’Elia non ha perso l’antico vizio di mentire”.

“Così il delegato alla convenzione nazionale del Partito Democratico, Salvatore Lettera sulla querelle in corso sulla scelta fatta in occasione delle primarie dall’esponente di Gd. “Il D’Elia che ha annunciato ai quattro venti di sostenere Renzi, e poi ha scelto Cuperlo, ha sostenuto che il documento mostrato l’altra volta dalla sezione cittadina del Pd altro non fosse che un foglio volante. Ebbene nulla di più falso. Dal verbale della riunione del 17.11.2013 – che allego per esteso – si evince chiaramente come a fare il nome del D’Elia sia stato il Garante del partito, Elpidio Del Prete, che lo designato alla convenzione provinciale per la lista Cuperlo insieme a Francesco Cicatiello e Roberto Del Prete. E alla riunione della stessa convenzione provinciale svoltasi il 20 novembre all’Hotel Europa, nel corso della quale sono stati eletti i delegati alla convenzione nazionale, lo stesso D’Elia ha partecipato in quota Cuperlo”.

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“Dunque, caro D’Elia, – continua Lettera – perché neghi l’evidenza? Solo perché in pubblico sostenevi Renzi e nel partito Cuperlo? Ebbene cosa c’è di strano? Già l’altra volta avevi annunciato ai quattro venti di voler votare per Renzi, e per Carlo Marino, e poi alla fine scegliesti Bersani e Graziano. Come si vede la coerenza non ti appartiene, come non ti appartiene l’onestà intellettuale. La stessa onestà che ti difetta quando definisci con aggettivi poco eleganti la sezione cittadina e poi partecipi alla riunioni della stessa. Non ne riconosci il segretario D’Antonio, ma almeno dovresti dare il riconoscimento al Garante, Del Prete, o i rappresentanti di lista fra cui il consigliere Domenico Cammisa. La medesima onestà con la quale attacchi il sindaco Di Santo sull’istituzione dell’ufficio di staff a costo zero, dimenticando come, con un altro sindaco, per tanti anni tua sorella ha fatto parte dell’ufficio di staff che, però, veniva regolarmente pagata coi soldi dei contribuenti santarpinesi. Ma di cosa vogliamo parlare, dunque?”.

“Purtroppo, – conclude Lettera – mi spiace dirlo, ti stai incanalando lungo la strada di tutti i D’Elia che ti hanno preceduto, nessuno dei quali è stato mai votato dall’elettorato. Vedremo se almeno tu riuscirai a prendere i voti, semmai un giorno avrai il coraggio di candidarti”.

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