Aversa, recupero canoni idrici: un altro “ko” in tribunale per il Comune

di Livia Fattore

Aversa (Caserta) – Recupero dei canoni idrici: croce per il Comune di Aversa che si vede, quasi sistematicamente, sconfitto nelle aule di giustizia con l’aggravio della condanna alle spese di giustizia. Insomma, al danno la beffa. Infatti, accanto alla buona notizia dell’aumento delle entrate tributarie di oltre il 30% nell’anno appena trascorso, resa nota dal Comune nei giorni scorsi, sempre sul fronte dei tributi c’è da registrare l’ennesimo ko giudiziario. – continua sotto –

Con un’ordinanza il giudice Lucia Guardascione del Tribunale di Napoli Nord ha sospeso un pignoramento di 33mila euro avanzato dalla Sogert, la società che gestisce la riscossione delle entrate del Comune, per canoni idrici arretrati nei confronti di un condominio cittadino difeso dall’avvocato Fabio Roselli, condannando l’ente anche a poco meno di 3mila euro di spese di giudizio. Quello dell’esazione dei canoni idrici degli anni passati, quindi, continua ad essere uno dei terreni minati per il comune di Aversa che, negli anni passati, non ha curato come sarebbe stato opportuno i crediti vantati, dando vita a prescrizione dei crediti.

Nel caso specifico, la Sogert, quale affidataria della riscossione coattiva del Comune di Aversa, ente impositore, notificava al ricorrente un atto di pignoramento con il quale intimava il pagamento della somma di 33.199,48 euro a fronte di un presunto omesso pagamento dei tributi idrici riferiti agli anni che vanno dal 2012 al 2018. Accanto all’eccezione di prescrizione dei crediti per omessa notifica di atti interruttivi (una circostanza che ricorrerebbe per gran parte dei circa due milioni di euro di canoni idrici arretrati), il legale del condominio ha evidenziato che «In ogni caso, i consumi idrici così come contabilizzati e riportati nell’atto di pignoramento cui all’avviso di accertamento in questione, non corrisponderebbero, comunque, a quelli effettivi imputabili al ricorrente in quanto provenienti da un contatore non correttamente funzionante e sul quale, nel corso del tempo, l’Ente non ha mai effettuato alcun intervento manutentivo o di verifica e, pertanto, in assenza di regolare prova di consegna delle fatture, si tratterebbe di consumi solo presunti per i quali risulterebbe omessa qualsiasi attendibile misurazione».

Sempre in tema di tributi, parlando della scelta del comune di non aderire alla rottamazione delle cartelle 2010-2015 al di sotto dei mille euro, il consigliere Alfonso Oliva ha dichiarato: «Questo sindaco e questa amministrazione di centrosinistra, dopo aver negato il rateizzo post pignoramento da parte della Sogert, hanno deliberato di non concedere ai cittadini aversani, automaticamente, lo sgravio delle cartelle esattoriali fino al 2015 al di sotto dei mille euro così come deciso dal governo».

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