Aversa (Caserta) – “Non ho alcuna velleità di fare il segretario del Pd aversano”. Paolo Santulli smentisce alcune indiscrezioni circolate nelle ultime ore in cui il Partito Democratico nella provincia di Caserta è sempre più in preda alla “guerra” tra Stefano Graziano e Gennaro Oliviero, al punto che, complice il caso del tesseramento “dopato”, l’elezione degli organi direttivi provinciali è stato rinviato a dopo il congresso nazionale. – continua sotto –
L’ex parlamentare, oggi capogruppo del Pd – sponda opposizione in Consiglio Comunale, ironicamente ritiene sia “impossibile che il gruppo dei cosiddetti ‘dissidenti’ possa misurarsi con la corazzata Potemkin dei ‘grazianei’, Golia, Villano, Gatto, Caterino e tutti i consiglieri della ‘Politica che serve’, ‘Obiettivo Aversa’, e gli accoliti che hanno determinato il ribaltone e che hanno dato man forte al tesseramento. I padroni sono padroni e il monopolio deve rimanere costante, costi quel che costi. Tutti irregimentati, aspettando il loro turno per un posto al sole”.
“Da cattolico democratico – continua Santulli – ho accettato di aderire, in seguito ai vari inviti al Pd, ritenendo che potesse realizzarsi il cambiamento, tanto pubblicizzato, mi sono illuso. Aspettiamo anche questo congresso nazionale, anche se con limitata fiducia”.
E anticipa: “Certamente, se non si registreranno novità significative, valuterò, insieme agli amici, come e dove esprimere le nostre idee politiche”.