“Non difenderci dal fiume ma difendere il fiume per tutelare e valorizzare territori e comunità”. Con l’intento di promuovere questo cambio di paradigma, più di trenta associazioni locali e nazionali hanno partecipato oggi alla riunione promossa dalla Provincia di Caserta, capofila, sotto la guida del presidente Giorgio Magliocca, del Contratto di fiume del Basso Volturno. L’incontro segue quello già avvenuto alcune settimane fa alla presenza dei sindaci dell’area interessata. – continua sotto –
“Sono contento – ha dichiarato il presidente Magliocca – che il nostro Volturno finalmente diventi una risorsa economica, ambientale, paesaggistica di Terra di Lavoro e non sia più percepito come origine di varie problematiche da affrontare ogni volta in regime emergenziale. Ma per rendere ciò concretamente realizzabile è necessario che si predisponga un progetto complessivamente articolato, programmato nel tempo ed aperto a svariati attori, tutti principali, con l’individuazione di precisi obiettivi di miglioramento ambientale da raggiungere. Ed è ciò che si propone di fare il Contratto di fiume del Basso Volturno”.
Ad aprire i lavori Gianni Solino, responsabile del settore Ambiente ed Ecologia dell’Ente, che ha sottolineato con forza il ruolo centrale dell’associazionismo: “C’è una ricchezza di cui dobbiamo prendere atto partendo da una ricognizione di tutto ciò che sappiamo e abbiamo già fatto per incanalare adesso in asset strategici il percorso progettuale e di realizzazione degli interventi. Questo è il momento giusto per riuscire finalmente a liberare il campo dagli abusi e dai soprusi che da anni subisce il Volturno che ha invece tutte le carte in regola per essere risorsa e fonte di sana economia per il rilancio dei territori”.
A illustrare le opportunità del Contratto di fiume è stata Laura Leone, del Centro italiano riqualificazione fluviale in rappresentanza del Cursa, il consorzio universitario che ha stipulato con la Provincia una convenzione per il supporto tecnico scientifico: “Il fiume Volturno ha tutte le potenzialità per essere il fiume che vorremmo ma è chiaro che oggi ci andiamo a scontrare con problemi diversi come le esondazioni, siccità e carenza idrica estiva, inquinamento, erosione costiera. Con il Contratto di fiume – ha evidenziato Leone – si potranno promuovere percorsi partecipati multi obiettivo, multi livello, multi stakeholders per perseguire contemporaneamente obiettivi di miglioramento ambientale, di gestione del rischio idraulico e rigenerazione socio-economica del sistema fluviale”.
Numerosi gli input e le riflessioni arrivate già oggi, durante l’assemblea, dai rappresentanti delle associazioni, accademici, giornalisti da anni impegnati a difesa della storia e della ricchezza del Volturno. Spunti che saranno inglobati nel documento di intenti che sarà alla base del programma di azioni del Contratto di fiume.