Aversa (Caserta) – “Si prega di fare attenzione che, senza l’esclusiva e diversa comunicazione di monsignor Petrillo, le porte della chiesa vanno sempre chiuse a chiave”. Così recita un avviso affisso nella chiesa di San Domenico, riaperta al culto dopo anni di abbandono da parte dello Stato, essendo di proprietà del Fec – Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, grazie ad un restauro realizzato con fondi raccolti tra i cittadini. – continua sotto –
Un avviso che ha suscitato alcune polemiche e dubbi sulle motivazioni che lo riguardano. Abbiamo chiesto delucidazioni proprio a monsignor Clemente Petrillo, che ha la responsabilità di rettore di quella chiesa. “La spiegazione è semplice. Essendo la chiesa aperta solo per le celebrazioni domenicali e festive, ho ritenuto necessario tutelarla da eventuali azioni di male intenzionati che, come gli aversani sanno, depredano le nostre belle chiese asportando tutto quanto contengono”, ha risposto il sacerdote.
Dunque, l’avviso è legato ad una questione di sicurezza, finalizzata a tutelare un bene comune che, per l’arte che contiene, ha richiamato l’attenzione di turisti anche quando la chiesa non era stata ancora ristrutturata.
L’avviso, tra l’altro, come abbiamo potuto verificare, non è leggibile dal pubblico, essendo collocato nello spazio retrostante l’altare, utilizzato solo da operatori ecclesiastici come deposito temporaneo di materiale usato nelle funzioni in sostituzione della sagrestia e dell’ufficio del Rettore concessi da monsignor Petrillo ai componenti della Congrega del Rosario.