Morto nel suo ufficio il senatore Bruno Astorre del Pd: si indaga per istigazione al suicidio

di Redazione

Il senatore Bruno Astorre del Partito Democratico è morto mentre si trovava in uno degli uffici del Senato, a Palazzo Cenci. – continua sotto –

Secondo fonti di polizia, riportate dal quotidiano “Il Messaggero”, il politico si sarebbe lanciato dalla finestra del suo ufficio, situato al quarto piano. La Procura di Roma ha avviato, come atto dovuto, un fascicolo di indagine. Il procedimento, come avviene in questi casi, è rubricato come istigazione al suicidio.

Secondo quanto si apprende dopo il sopralluogo, la Procura, esaminate le risultanze dell’atto istruttorio, valuterà se disporre l’autopsia. L’esame autoptico viene comunque preceduto da una prima verifica sul posto del medico legale.

Astorre era nato a Roma l’11 marzo 1963 e avrebbe tra poco compiuto 60 anni. Senatore dal 2013 era segretario regionale del Pd nel Lazio dal dicembre del 2018. Era sposato con Francesca Sbardella, sindaca eletta con il Pd di Frascati. Aveva compiuto i primi passi nella politica con la Democrazia Cristiana per essere eletto consigliere comunale a Colonna, a pochi chilometri dalla capitale, nel 1995 con il Partito Popolare Italiano. Nel 1998 approdava in consiglio comunale, primo degli eletti per preferenze. Nel 2003 la prima consiliatura alla Regione Lazio, con La Margherita, per poi essere rieletto nel 2005 nelle liste de L’Ulivo, a sostegno del candidato presidente vincente, Pietro Marrazzo. Diventava così assessore ai Lavori Pubblici e alla Casa nella giunta Marrazzo, incarico che manteneva fino a quando, il 16 settembre 2009, diventava Presidente del Consiglio regionale del Lazio, subentrando a Guido Milana nel frattempo eletto eurodeputato al Parlamento europeo.

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