Niente integrazione, scioperano 32 Lsu

di Redazione

 CASAL DI PRINCIPE. Partecipazione di massa e ottima riuscita dello sciopero indetto da trentadue Lavoratori Socialmente Utili attualmente in organico presso il Comune di Casal di Principe.

Martedì mattina gli Lsu hanno manifestato sotto la casa comunale rivendicando le spettanze retributive relative alle integrazioni dovute per i mesi di gennaio e febbraio. Ad aderire alla protesta sono stati tutti i lavoratori che rientrano nel regime delle integrazioni. E proprio nella stessa mattina c’è stato un durissimo braccio di ferro con il sindaco Pasquale Martinelli che, alla vista di questi lavoratori sotto la casa civica, ha chiamato le forze dell’ordine chiedendo loro che sciogliessero il sit in di protesta. Ma una volta sul posto gli agenti non hanno potuto fare altro che prendere atto della regolarità e della civiltà dell’assembramento lasciando che la protesta proseguisse. L’atteggiamento del primo cittadino di Casal di Principe ha finito con l’irritare ulteriormente i manifestanti che hanno indetto una nuova giornata di sciopero per mercoledì e non hanno escluso che lo stesso sciopero possa protrarsi ad oltranza.

“L’amministrazione comunale – spiegano gli Lsu – non sta mantenendo fede agli impegni assunti. Solo una settimana fa, infatti, ci sono state pagate le integrazioni dovute per il mese di dicembre, mentre al momento non c’è alcuna decisione in merito a quelle inerenti i mesi di gennaio e febbraio. Un atteggiamento irresponsabile che fa il paio con la scellerata decisione di spostare 100mila euro, sui 208mila euro totali stanziati dalla Regione, su altri voci di bilancio che a questo punto rende assai difficile per l’esecutivo cittadino far fronte alle scadenze dovute. Ricordiamo – aggiungono i lavoratori – che tutti coloro che manifestano hanno diritto ad un’integrazione mensile di sessanta ore e che al momento dell’insediamento lo stesso sindaco diede le opportune e necessarie garanzie in tal senso. Ma queste sono rimaste chiacchiere al vento visto che al momento tali accordi non sono stati rispettati. Del resto è evidente che l’amministrazione comunale in carica, se ce ne è ancora una considerato anche l’azzeramento della giunta delle ultime ore, non ha alcuna politica chiara in materia visto che gli Lsu sono impegnati in mansioni del tutto differenti di quelle che spetterebbero loro per legge”.

“Tanti di noi – concludono – da diversi lustri svolgiamo dei compiti che toccherebbero ai dipendenti comunali, garantendo ad esempio il servizio trasporto, e l’apertura di svariati uffici, stante la cronica e drammatica carenza di personale. Ciliegina sulla torta è stato l’arrogante atto di martedì mattina di far arrivare le forze dell’ordine come se fossimo dei teppisti e non dei lavoratori che richiedono quanto loro spetta per legge. Anche per dimostrare che non ci lasciamo intimidire da chicchessia, perché convinti di essere nel giusto, mercoledì saremo di nuovo sotto la casa comunale a difendere le nostre ragioni”.

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