CASAL DI PRINCIPE. E’ stata brevissima la prima udienza del processo all’ex sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino, che giovedì mattina per la prima volta è comparso davanti ai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Il collegio C (composto dal presidente Giampaolo Guglielmo, e dai giudici a latere Tommaso Perrella e Luigi D’Angiolella) hanno rinviato l’udienza al 18 aprile per un problema di notifiche. Non è risultato notificato l’avviso di fissazione dell’udienza all’avvocato dello Stato per conto della Presidenza del Consiglio.
Cosentino, coordinatore regionale del Pdl,per il quale la procura di Napoli aveva presentato alla Camera una richiesta di arresto (respinta dalla giunta di Montecitorio), si è fermato a parlare con i giornalisti dicendosi sereno per l’esito del procedimento. L’inchiesta affronta il nodo dei rapporti fra Cosentino e le imprese ritenute legate alla criminalità organizzata dei fratelli Sergio e Michele Orsi (quest’ultimo ucciso in un agguato dicamorra, a Casal di Principe,il 1 giugno 2008) e ipotizza il tentativo di “realizzare in Campania un ciclo integrato dei rifiuti alternativo e concorrenziale a quello legittimamente gestito dal sistema Fibe-Fisia-Italimpianti”. Attività che si sarebbe concretizzata attraverso la società consortile Impregeco, il consorzio Ce4 e gli altri consorzi della provincia di Caserta, biocottando le società affidatarie e “creando un’illecita autonomia gestione a livello provinciale, la cosiddetta “provincializzazione del ciclo rifiuti”, controllando la gestione delle discariche, attivandosi per la costruzione di un termovalorizzatore e strumentalizzando le attività del commissariato di governo”. L’ex sottosegretarioè accusato da alcuni pentiti per fatti che risalgono 1999: secondo l’impianto accusatorio e le dichiarazioni dei pentiti Cosentino avrebbe fatto carriera politica con i voti della camorra. Una tesi da sempre ritenuta “destituita di ogni fondamento” dal politico di Casal di Principe dai suoi legali Stefano De Caro e Agostino Montone.
“LA MIA CONDOTTA CRISTALLINA”. “Sembra paradossale che chi per vent’anni è stato all’opposizione debba rispondere di reati così infamanti mentre chi ha prodotto questo sistema utilizza ancora scorciatoie per evitare un giudizio”, commenta Cosentino rispondendo ai cronisti. “Dal punto di vista della mia condotta comportamentale assolutamente no. Politicamente, penso che ho fatto vincere troppo il centrodestra”. Ha sentito Berlusconi? “No, ognuno gestisce secondo le proprie valutazioni”. “Sono sicuro e tranquillo, dimostrerò – aggiunge – l’infondatezza dell’impostazione accusatoria. Ho chiesto il giudizio immediato sottraendomi alle lungaggini dell’udienza preliminare: tanti imputati eccellenti invece parcheggiano lì le loro vicende. La mia condotta è stata cristallina”.
“NESSUN MACCHIA, COME NON E’ STATO PER BASSOLINO”. Quanto alle numerose intercettazioni agli atti del processo, “per quanto mi riguarda possono anche utilizzarle, da quelle conversazioni non emerge assolutamente niente. Fino ad oggi c’è stato un processo mediatico, finalmente avremo un processo vero, ci sarà un giudice terzo che valuterà le argomentazioni di accusa e difesa. Dimostrerò la ricostruzione trasparente della mia vita politica”. Ma è una macchia per il Pdl? “Assolutamente no, e perché? – risponde – E’ stata una macchia Bassolino indagato in tanti processi?”.
“SONO SERENO, ORA POTRO’ DIFENDERMI”. Quanto alle accuse rivoltegli dalla vedova dell’imprenditore Orsi sull’omicidio del marito, il coordinatore campano del Pdl replica: “Nel merito del processo non entro, per rispetto dei magistrati”. “Inizia il processo a mio carico che io chiesto di svolgere in tempi rapidi chiedendo il giudizio immediato. Finalmente avrò la possibilità di potermi difendere e di far venir fuori la verità processuale che non potrà non vedermi estraneo alla ricostruzione che è stata avanzata dai miei accusatori”. “Io sono assolutamente sereno e tranquillo – ha continuato – e sono convinto della mia totale estraneità nei fatti contestati. Non sono come imputati eccellenti che parcheggiano il loro procedimento in udienze preliminari. Ho chiesto di sottrarmi a queste lungaggini per far venir fuori la verità che non potrà non essere una sentenza di assoluzione”.