Aversa (Caserta) – Il 17 luglio 2020 un articolo pubblicato su Pupia riassumeva con il titolo “Comune lavora ad accordo con Acer per riqualificare le Palazzine” quanto sarebbe stato realizzato da lì a pochissimo, grazie ad un accordo che sarebbe stato stipulato tra Comune e l”Agenzia Campana per l’Edilizia Residenziale (Acer), proprietaria degli immobili collocati nell’area 167 di competenza dell’ex Iacp, noti come “Palazzine”, per recuperare quella parte periferica della città praticamente abbandonata a se stessa. – continua sotto –
All’epoca espressero soddisfazione per il risultato che sarebbe arrivato il presidente della Commissione Urbanistica, Domenico Menale, l’assessore Elena Caterino e il sindaco Alfonso Golia, quest’ultimo che dichiarò: “Mi auguro che questa interlocuzione avviata con l’Acer possa quanto prima tradursi in azioni concrete per un recupero edilizio e urbanistico, propedeutiche anche al contrasto di situazioni di disagio sociale”.
“L’Acer – precisò Golia – interverrà sugli spazi verdi”. “Per quanto riguarda gli edifici, l’Acer – aggiunse il sindaco – dovrebbe avviare una manutenzione straordinaria delle facciate grazie alla normativa nazionale sull’Ecobonus a costo zero, quindi, per l’ente casertano che in questi anni sotto le più svariate sigle, ha effettuato una manutenzione assolutamente insufficiente contribuendo, insieme alle precedenti amministrazioni comunali, a dare vita a periferie invivibili dove le condizioni di vita dei residenti erano, e sono, ai limiti della vivibilità”.
A distanza di quasi tre anni da quelle dichiarazioni le condizioni delle “Palazzine”, accordo fatto o no, sono cambiate ma in peggio, e ai residenti non resta che protestare e resistere aspettando la prossima tornata elettorale. “Fusse che fusse la vorta bbona”, come diceva Nino Manfredi. IN ALTO IL VIDEO