CASALE. Continua liniziativa promossa dal Coordinamento per il Riscatto dal titolo Dalla Protesta alla Proposta per decidere le modalità organizzative delle due prossime iniziative in programma.
In primis, la protesta davanti agli uffici di Caserta di Equitalia Polis, per contrastare la normativa ed il metodo di riscossione dei tributi che penalizza in modo eccessivo la cittadinanza; Inoltre, petizione popolare per istituire la Tariffa Unica Nazionale con la quale si chiede che il premio assicurativo sia pagato, solo in base al proprio attestato di rischio e non al luogo dei residenza.
Nelle due, precedenti ed affollate, riunioni tenutesi il 12 maggio a Casal di Principe ed il 20 maggio a Casapesenna, sono state delineate le linee guida della protesta, però i responsabili del Coordinamento per il Riscatto, tra i quali lavvocato Francesco Martino (nella foto), il dottor Rino Panaro, il dottor Marcantonio Diana, lingegner Nicola Di Filippo, il professor Pietro Petrillo, Giuseppe Caterino, Nicola Alfiero, Nicola Nobis ed Arturo Ciccarelli, si sono dichiarati disponibili a valutare tutte le proposte formulate dalle associazioni e dai cittadini che intendono impegnarsi in queste battaglie.
Per concordare le modalità organizzative delle due manifestazioni si terrà unaltra riunione il 27 maggio, alle ore 20.30, a San Cipriano dAversa, al Corso Umberto I, nella sede di Albanova, da dove gli intervenuti si sposteranno presso il Centro Sociale della Parrocchia Santa Croce, in via Delle Rose a San Cipriano dAversa, nei locali che don Sebastiano Paolella, sensibile alle problematiche sociali che interessano la popolazione, ha messo a disposizione.
Lavvocato Martino dichiara: I cittadini di Casal di Principe, San Cipriano dAversa e Casapesenna chiedono, solo, di non essere, più, ingiustamente, discriminati e sono sicuri che le istituzioni (Governo, Prefettura, Questura, politici nazionali e locali) ascolteranno le richieste delle persone perbene che vivono nella vecchia cittadina di Albanova e non vogliono più essere costrette a subire i soprusi di chi vuole imporre, con arroganza, la propria legge. Chi governa o rappresenta lo Stato nella provincia di Caserta non può ignorare che il miglior regalo che lo Stato può fare allantistato è quello di dimostrarsi insensibile alle istanze delle persone perbene, che, quasi sempre, non sono sponsorizzate né dai politici né dai potenti. Le persone perbene che abitano nei comuni della vecchia cittadina di Albanova si chiedono perché lo Stato pretende da noi aiuto e collaborazione per contrastare il malaffare e poi quando riceve da parte richieste di aiuto o di semplice ascolto si dimostra indisponibile al dialogo. E indubbio che i cittadini considerano padre chi da loro il pane e perde fiducia nei confronti di chi ignora le loro istanze e non trova il tempo per incontrarli ed ascoltarli. A buon intenditore poche parole.
Il Coordinamento chiede ai politici nati, residenti ed eletti nei comuni della vecchia Albanova di mettere da parte le divisioni ideologiche e di sottoscrivere il Patto per Albanova che diventerà il simbolo della lotta contro la discriminazione di un popolo di onesti lavoratori, stanchi di essere, genericamente, confusi con un clan malavitoso.