SAN CIPRIANO. Nella serata del 20 giugno, a Venafro (Isernia), nel corso di approfondimenti investigativi finalizzati a disvelare compiutamente le dinamiche e gli appoggi logistici utilizzati da Antonio Iovine, capo dellomonima fazione del clan dei casalesi, …
… durante la propria latitanza (periodo dicembre 1995 novembre 2010), i carabinieri del nucleo investigativo di Caserta hanno dato esecuzione ad unordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere Prima Sezione Penale, su richiesta della Dda di Napoli, nei confronti di Pasquale Gianluca Pagano, detto Bambinone, 41 anni, di San Cipriano dAversa. Luomo, scarcerato il 9 maggio scorso per decorrenza dei termini di custodia cautelare, insieme ad altri otto imputati nel processo a carico di affiliati al gruppo Iovine, e sottoposto al divieto didimora nelle regioni Campania e Lazio, aveva eletto come suo domicilio Venafro.
Il nuovo provvedimento restrittivo è stato emesso poiché Pagano, a differenza degli altri imputati scarcerati, non è accusato soltanto del reato di associazione per delinquere di tipo camorristico, ma anche di concorso in detenzione illegale di armi da fuoco. Nel corso dellattività investigativa, infatti, Pagano era stato arrestato il 22 aprile 2008 insieme a Ernesto Caterino, entrambi sorpresi a bordo di una Volkswagen Bora con un ingente quantitativo di armi e munizionamento di provenienza illecita di seguito specificato: 1 fucile automatico cal. 12 a canne mozze con matricola punzonata, 1 fucile mitragliatore kalashnikov Ak47, 1 fucile automatico marca Benelli super90, 1 fucile automatico marca Benelli magnum calibro 12, 1 fucile automatico marca Mosseberg, 1 passamontagna, 2 cartucciere complete di munizionamento cal. 12 “RC4” per un totale di 60; 1 cartuccia calibro12 “RC4” special, 59 proiettilli cal.7,62×39 e 2 caricatori per kalashnikov vuoti.
Inoltre, il 27 aprile 2008, durante una perquisizione domiciliare, fu rinvenuto e sequestrato un sofisticato bunker ricavato nella tavernetta dellabitazione di Pagano, che si ritiene fosse stato utilizzato dal capoclan Antonio Iovine O Ninno. Dopo le formalità di rito, larrestato è stato associato alla casa circondariale di Isernia.