CASALE. Nove esponenti del clan dei Casalesi sono stati arrestati, allalba di sabato, dai carabinieri del nucleo investigativo di Caserta e della compagnia di Capua.
I provvedimenti sono stati emessi dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, a firma del Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Giovandomenico Lepore e dei pm Conzo, Ardituro, Landolfi, Maresca, Sirignano e Curcio, nei confrontidella fazione Schiavone, ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione, tentata estorsione ed associazione per delinquere di tipo mafioso.
Larticolata attività dindagine, avviata nel mese di luglio 2011 e condotta attraverso attività tecniche, servizi sul territorio e penetrante attività informativa, è stata corroborata dalle dichiarazioni rese con grande difficoltà e a seguito di una forte reticenza iniziale da un imprenditore operante nel settore caseario in un comune dellalto Casertano che, di fronte allevidenza delle prove acquisite dai Carabinieri ed esasperato dalle continue vessazioni a cui era sottoposto, non ha potuto far altro che confermare la propria condizione di vittima del racket, al fine di non incorrere nellaccusa di favoreggiamento.
Un aspetto fondamentale e di novità emerso nellindagine consiste nellaver individuato, e neutralizzato sul nascere, limpiego delle cosidetto riserve del clan, ossia il reinserimento a pieno titolo nel circuito criminale di soggetti storicamente legati al clan ma da tempo strategicamente collocati in posizioni defilate. In particolare, è stato possibile appurare il nuovo metodo utilizzato da questi, che consisteva nel convocare presso esercizi commerciali di Casal di Principe, con la compiacenza dei titolari, imprenditori e operatori commerciali al fine di richiedere loro sotto intimidazione il cosiddetto pizzo.
Carlo Bianco |
Alfonso Cantelli |
Carmine Caterino |
Pasquale Caterino |
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Sergio Caterino |
Luigi Coppola |
Romolo Del Villano |
Gennaro Pezone |
Il vertice degli odierni arrestati stamane era rappresentato, fino alla data del suo arresto (27 luglio 2011), da Elio Diana, cognato di Francesco Schiavone, alias Cicciariello, e successivamente dal suo factotum Sergio Caterino. Questi i ruoli rivestiti dagli altri affiliati: Caterino Carmine formulava la materiale richiesta estorsiva allimprenditore di turno convocato; Caterino Pasquale e Coppola Luigi erano gli emissari del clan che provvedevano a contattare le vittime per invitarli a recarsi a Casal di Principe presso il bar di Romolo (Romolo Del Villano).
Oltre alla classica richiesta estorsiva per il mantenimento delle famiglie dei detenuti, allimprenditore vessato era stato imposto anche di cambiare assegni di dubbia provenienza per un importo di 3.600 euro una prima volta e 1.200 euro una seconda volta, condotta posta in essere da Pezone Gennaro recatosi presso il caseificio a nome di Zi Elio. Infine, Alfonso Cantelli e Sergio Caterino si erano più volte fatti consegnare prodotti caseari senza pagare il corrispettivo e, in una circostanza, la somma di 400 euro.
La scelta di procedere con tempestività, con un provvedimento cautelare durgenza, è stata dettata dallimpellente e improcrastinabile necessità di interrompere le azioni delittuose nonché evitare ripercussioni ai danni della vittima.
Questi i soggetti destinatari del fermo: Elio Diana, 52 anni, di Casal di Principe, detenuto, cognato di Schiavone alias Cicciariello; Sergio Caterino, 48 anni, di Casal di Principe; Carmine Caterino, 51 anni di San Cipriano dAversa; Pasquale Caterino, 40 anni di Casal di Principe; Alfonso Cantelli, 51 anni di Casal di Principe; Luigi Coppola, 28 anni di Casal di Principe; Romolo Del Villano, 50 anni, di San Cipriano dAversa; Carlo Bianco, 44 anni di Casal di Principe, ma residente a Vairano Patenora; Gennaro Pezone, 46 anni di Trentola Ducenta.