Carinaro, sgominata banda di falsari: 7 arresti

di Redazione

Sette persone sono state tratte in arresto – 4 finite in carcere e 3 ai domiciliari – e altre 3 sottoposte a obbligo di dimora nell’ambito di un’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza, che ha sgominato una banda dedita alla falsificazione di banconote operante a Carinaro, nel Casertano. – continua sotto – 

L’operazione, coordinata dalla Procura di Napoli Nord e condotta dai militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Napoli e del Nucleo speciale di Polizia valutaria della Guardia di Finanza, si è protratta per oltre un anno, raccogliendo gravi indizi di colpevolezza in ordine alla fabbricazione e commercializzazione di ingenti quantitativi di banconote contraffatte, di pregevole fattura e di vario taglio (in particolare 20 e 50 euro), a carico di un sodalizio criminale composto da soggetti con precedenti specifici.

Ai vertici dell’organizzazione figurano due napoletani che, secondo quanto emerso dalle indagini, hanno intrattenuto stabili rapporti con un falsario, incentivandolo e sollecitandolo ad incrementare la quantità e la qualità della produzione. I due promotori del sodalizio hanno, inoltre, individuato gli acquirenti finali delle banconote con i quali si sono accordati per l’acquisto, la consegna e il pagamento della valuta contraffatta.

Il falsario, anch’egli originario di Napoli, risulta aver realizzato ingenti quantitativi di valuta contraffatta servendosi di due locali a Carinaro: un luogo di privata dimora (in cui sarebbero avvenute anche le consegne) e una tipografia (formalmente intestata alla figlia) dove ha custodito attrezzature di sofisticato livello tecnologico per stampare le banconote e i patch oleografici da apporvi in modalità digitale. Il sodalizio si è servito di una rete stabile di canali di smercio delle banconote false prodotte nonché di finanziatori, fiancheggiatori e di soggetti che si sono occupati materialmente del trasporto della valuta contraffatta. – continua sotto – 

Uno dei corrieri è stato arrestato in flagranza di reato mentre trasportava una fornitura di ben 37.804 banconote da 50 euro della serie “Europa” prelevata, poco prima, nell’abitazione del falsario. Nonostante l’arresto di un suo componente, la banda non ha desistito dall’attività delittuosa, valutando nuove strategie per finanziare e riprendere l’attività criminosa, dalla quale traevano la loro abituale fonte di sostentamento e pianificando una produzione offset su larga scala, al fine di recuperare rapidamente il guadagno perso in seguito al sequestro.

Gli investigatori hanno appurato come l’organizzazione criminale, alla stregua di una vera e propria “zecca parallela”, abbia immesso in circolazione oltre 5 milioni di euro falsi (di cui 1,9 milioni posti sotto sequestro), generando un profitto illecito di circa 750mila euro.

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