Trentola Ducenta, assalto armato in gioielleria: sconto di pena per 28enne giuglianese

di Redazione

Raffaele Erardi, 28enne, di Giugliano in Campania, era stato duramente condannato in primo grado a dieci anni di reclusione, coinvolto nell’assalto alla gioielleria “Conte” di Trentola Ducenta dello scorso dicembre. La Procura aveva invocato una condanna a 12 anni di carcere ma il giudice del tribunale di Napoli Nord aveva inflitto una condanna leggermente inferiore. – continua sotto – 

La Corte di Appello di Napoli, quarta sezione penale presieduta dal dottor Vargas, accogliendo le richieste degli avvocati Felice Galluccio e Luigi Poziello, ha concesso uno sconto di pena notevole al giovane, pari a 2 anni e 2 mesi, condannando così l’imputato alla pena finale di 7 anni e 10 mesi di reclusione per i reati di rapina consumata pluriaggravata, porto e detenzione di armi, spari in luogo pubblico, ricettazione. Il titolare della gioielleria rapinata si è costituito parte civile, in primo grado ed in appello, con l’avvocato Roberto Barbato.

Era il 4 dicembre del 2021 quando un commando armato, composto da 6 persone di cui 5 allo stato rimaste ignote, fece irruzione all’interno della gioielleria. Armi in pugno – pistole ma anche un fucile a canne mozze – i banditi minacciarono le due dipendenti dell’attività commerciale e per vincere la resistenza del titolare gli legarono i polsi con delle fascette e lo imbavagliarono con del nastro adesivo. Il commerciante, secondo la ricostruzione della Procura, fu inoltre picchiato in maniera brutale e per essere più convincenti i rapinatori esplosero colpi d’arma da fuoco contro le vetrine interne del negozio. Il bottino fu ingente. Vennero portati via preziosi per 250mila euro complessivi.

Il 28enne di Mugnano è stato poi individuato dai carabinieri della stazione di Trentola Ducenta, guidati dal maresciallo Membrino, come componente della banda. Sarebbe stato lui alla guida di una vettura che faceva da apripista a quella in cui viaggiavano gli altri 5 banditi. Ad incastrarlo le telecamere che lo avrebbero immortalato a Trentola Ducenta e poi a Giugliano.

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