Aversa, canoni case San Lorenzo: tribunale sospende ingiunzioni

di Jacopo Grassia

Aversa (Caserta) – Bilancio del comune di Aversa sempre più da rifare, a meno che non si voglia tenere conto dei provvedimenti del tribunale di Napoli Nord che stanno annullando o sospendendo diverse ingiunzioni di pagamento che la Sogert (la società che gestisce il servizio di riscossione coattiva delle entrate comunali) sta inviando agli aversani. Il tutto per diverse centinaia di migliaia di euro. – continua sotto –

Dopo quella relativa ai canoni di occupazione degli stand all’interno del mercato ortofrutticolo aversano di viale Europa, è di ieri la notizia della sospensione di diverse ingiunzioni relative alla richiesta di canoni di locazione arretrati per la locazione dei 136 appartamenti di proprietà comunale di via San Lorenzo. Una situazione che, proprio qualche settimana fa, ha portato anche alla condanna da parte della Corte dei Conti al pagamento di un risarcimento per diverse decine di migliaia di euro per ex amministratori e dirigenti comunali.

A seguito dell’arrivo delle cartelle esattoriali, gli inquilini si sono attivati con ricorsi che sono, al momento, nella fase cautelare della possibile sospensione in attesa della decisione nel merito. Ed è giunta la prima vittoria degli avvocati aversani Rosa Bosco, Nicola Nappa e Antonio Vitale che rappresentano altrettanti inquilini. Il Tribunale di Napoli Nord ha sospeso gli accertamenti esecutivi inviati ai cittadini aversani che abitano al civico 75 di via san Lorenzo.

I residenti avevano ricevuto ingiunzioni anche oltre i 50mila euro per le annualità che vanno dal 2004 al 31 dicembre 2021. Tali atti prodotti dal Comune di Aversa ed inviati dalla società Sogert, come riportato dai tre legali, sono illegittimi ed infondati, a loro dire, innanzitutto perché oltre il 50% dei crediti sono prescritti, perché l’Ente non ha tenuto conto dei versamenti intercorsi e perché il valore dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare applicato non ha tenuto conto dei contratti di assegnazione in essere che non prevedevano tale adeguamento. – continua sotto –

Ovviamente i tre professionisti sono cauti perché c’è ancora da discutere il merito ma fiduciosi di aver conseguito la sospensione addirittura senza la necessità per il magistrato di ascoltare, in questa fase cautelare, le ragioni dell’ente. «Evidentemente perché – affermano – i motivi dei plurimi ricorsi sono fondati, quantomeno nella palese prescrizione delle somme richieste». In questo senso altri ricorsi sono stati presentati anche da altri legali aversani per cui rischia di vedere “polverizzato” il dato presente nel bilancio preventivo per il 2023 di ben 1 milione di euro relativo ai canoni di locazione degli appartamenti di via San Lorenzo. Un dato che, se si somma a quello dei canoni del mercato ortofrutticolo, rischia di arrivare a ben 3 milioni di euro.

Immediata la polemica politica che questa volta arriva con le dichiarazioni del consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Alfonso Oliva: «L’ennesima brutta figura grossolana dei dilettanti allo sbaraglio che amministrano Aversa ancora per poco: mentre si sperperano fondi europei per piste ciclabili assurde come in piazza Fuori Sant’Anna, dove oramai la confusione è totale, si accaniscono sui cittadini ed aumentano ancora un volta le certezza sul buco di bilancio che sindaco ed assessori pur di andare avanti tentano di nascondere». «Ove i ricorsi fossero tutti accolti – sottolinea Oliva – ci troveremo dinanzi ad un buco in bilancio di circa un milione di euro, senza parlare poi di probabili condanne alle spese. Si riportano, infatti, nel bilancio somme da incassare che non si incasseranno mai e con tale presupposto si affrontano spese che non avranno mai la relativa copertura economica. Insomma, stanno portando Aversa verso il baratro economico bloccando il futuro».

Ma dalla maggioranza, in vista dell’approvazione del bilancio che dovrebbe avvenire nella prima decade di agosto, si ostenta sicurezza. Si afferma che queste entrate sono già state poste nel documento contabile come di difficile esazione per cui le eventuali sentenze negative non avrebbero riflessi negativi sui conti comunali.

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