Don Diana, la Diocesi rilegge il documento dei parroci

di Nicola Rosselli

Don DianaCASAL DI PRINCIPE. “Credo nei miracoli, per questo credo che un giorno la camorra sarà sconfitta”. Parole dure quelle di don Carlo Dell’Aversana, vicario della Forania di Casal di Principe, sottoscrittore, nel Natale di 20 anni fa, con don Peppe Diana, della famosa lettera ai fedeli “Per amore del mio Popolo non tacerò”.

Un’esortazione ai cattolici della culla del clan dei casalesi a svegliarsi e ad essere testimoni della parola di Cristo per sconfiggere la camorra. “Camorra che – riprende don Carlo – sarà sconfitta non solo con gli arresti, ma quando i camorristi cambieranno strada”. Occasione per la rilettura del documento dei parroci della forania di Casal di Principe, non solo il ventennale del documento stesso, ma l’approssimarsi, il 19 marzo, del diciottesimo anniversario del barbaro assassinio di don Diana. Ed ecco, allora, che dopo un colpevole silenzio durato per tutto questo tempo, la Diocesi di Aversa con il suo vescovo monsignor Angelo Spinillo indica la strada da seguire. Un’iniziativa forte, presentata nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno preso parte, oltre a monsignor Spinillo, i parroci della forania di Casal di Principe e il responsabile della comunicazione don Carlo Villano.

Tra il pubblico Renato Natale che, all’epoca, era sindaco Ds di Casal di Principe, vicino a don Diana nel tentativo di cambiamento. “… poiché il cielo rosseggia”, parole del Vangelo di Matteo per dare un titolo e una chiave a questa rilettura di “Per amore del mio Popolo”. Un libretto che contiene, oltre al documento dei parroci casalesi, il documento della Conferenza Episcopale della Campania del 1982 dallo stesso titolo. “La pubblicazione del testo integrale della lettera e di quello dei Vescovi campani, dove la descrizione del fenomeno camorra, ma, forse, dovremmo dire del modo di pensare e di vivere all’interno di una società che poi genera, sviluppa questi disagi, – ha affermato monsignor Spinillo – è descritto con grande efficacia e soprattutto è indicato come qualcosa a cui bisogna opporre resistenze positive”. Lo stesso vescovo aversano ha sottolineato come quella lettera abbia rappresentato un momento fondamentale della Chiesa locale. Quell’incipit ‘Siamo preoccupati’ è tanto più attuale e tanto più ci spinge ad una testimonianza. I segni ci sono, come nel Vangelo di Matteo ‘quando il cielo rosseggia’, si leggono i segnali che sono positivi”.

Ad una domanda sull’eventuale beatificazione del parroco casalese, il vescovo ha evidenziato come si tratti di un iter lungo e complesso, al quale, comunque, si sta pensando. Non è mancato un accenno ai fatti di questi giorni che vedono sempre più sindaci e amministratori coinvolti, collusi con la camorra. “I fatti ai quali stiamo assistendo – ha dichiarato il vescovo – tradiscono la fiducia e bloccano le speranze di progresso, in un futuro migliore”.

Il libretto sarà distribuito in tutte le chiese della forania di Casal di Principe.Sarà, inoltre, data lettura del documento “Per amore del mio Popolo non tacerò” in occasione della celebrazione delle messe. Sempre lunedì, nella parrocchia di San Nicola, la cui sacrestia fu teatro, 18 anni or sono, dell’efferato omicidio di don Peppino Diana, già vestito con i paramenti sacri, pronto a celebrare messa, dalle 18, il vescovo Spinillo sarà presente per ricordare il triste, ma anche gioioso come messaggio di forza, oltre a concelebrare la santa messa in suffragio.

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