Aversa (Caserta) – Un anno fa una coppia aversana celebrò i 50 anni di matrimonio a Lourdes. Venerdì 13 luglio monsignor Pasquale De Cristofaro, per tutti don Pasqualino, ha celebrato i suoi 64 anni di sacerdozio officiando una messa concelebrata all’altare posto nella grotta delle apparizioni. – continua sotto –
Un evento commovente per la partecipazione non solo dei pellegrini arrivati da Aversa con don Pasqualino ma di tutti i sacerdoti presenti a Lourdes per i tanti pellegrinaggi organizzati in occasione del 165esimo anniversario dell’ultima apparizione della Vergine Maria, che lo hanno accompagnato in processione solenne dimostrando l’affetto e la stima che gode a livello nazionale ed internazionale.
Il pellegrinaggio aversano è stato fortemente voluto da don Pasqualino per ringraziare la Vergine Maria per la vocazione sacerdotale di cui, come ha dichiarato, non ha mai dubitato e ringraziarla per l’intervento divino che gli ha consentito di superare una grave crisi respiratoria che lo ha costretto, meno di un mese fa, ad un ricovero ospedaliero urgente, uscendone debilitato nel fisico al punto di avere necessità di utilizzare ossigeno durante la giornata portando con sé un’apposita bomboletta ed avere necessità di usare una sedia a rotelle nei tratti stradali più difficili da percorrere.
La parte più significativa del pellegrinaggio è stata il percorso della Via Crucis, che vi proponiamo in sintesi, affrontata in carrozzella e con l’aiuto di una bomboletta di ossigeno portatile. È stato un percorso particolarmente sentito sia dal sacerdote che dai fedeli che lo seguivano perché ad ogni stazione don Pasqualino ha esposto un breve pensiero per dare la possibilità a tutti di prepararsi alla confessione, giacché ormai troppi ma davvero troppi preferiscono confessarsi davanti il Crocefisso. – continua sotto –
Ancora una volta il sacerdote, che è il rettore della chiesa monumentale di San Francesco, ha dimostrato la sua forza nel trasmettere parole capaci di arrivare al cuore. Non sono mancati momenti in cui la difficoltà respiratoria ha creato apprensione tra i fedeli che lo hanno immediatamente soccorso coordinati dal suo medico curante che era tra i presenti. Probabilmente non era opportuno sopportare lo stress di un pellegrinaggio, ma la forza di volontà e il desiderio di ringraziare la Vergine alla quale si è consacrato fin da seminarista gli hanno dato la possibilità di essere per la 38esima volta a Lourdes. A dimostrazione che la fede sposta le montagne.
Un’ultima osservazione personale, dopo aver toccato con mano la stima che ha il sacerdote aversano da parte di tutti i sacerdoti presenti, mi chiedo come sia possibile che la città di Aversa dopo aver proposto nel 2021 di concedergli la cittadinanza onoraria ancora non abbia ottemperato l’impegno. IN ALTO IL VIDEO