Governo approva “Decreto Caivano” su criminalità giovanile: carcere per genitori se figlio non va a scuola, divieto cellulare a minori che delinquono

di Redazione

E’ stato approvato dal Consiglio dei Ministeri il decreto legge contro la criminalità minorile, approntato dopo i fatti di Caivano e Palermo. Nel documento sono state inserite misure urgenti per arginare il disagio tra i giovani, la povertà educativa e la criminalità minorile. Tra le disposizioni l’avviso orale del questore anche per i minori, la possibilità di stop all’utilizzo del cellulare e il carcere per i genitori che non mandano i figli alla scuola dell’obbligo. Sul tavolo anche la stretta all’accesso a siti web pornografici. – continua sotto –

In serata prevista la partenza del premier Giorgia Meloni per il G20 di New Delhi. Mercoledì ha visto la maggioranza a confronto sui temi più caldi che dovranno essere affrontati in autunno: a partire dalla Manovra con i tanti nodi che si porta dietro, dal fardello del superbonus alla spada di Damocle del negoziato sul nuovo Patto di Stabilità. A fine mese scadono, infatti, i sostegni per il caro bollette, compresa la proroga del bonus sociale.

Obbligo scolastico: 2 anni di carcere a genitori se figlio non va a scuola – Niente più multa da 30 euro, ma fino a due anni di carcere. Questo quanto previsto dalla bozza del decreto legge. Il provvedimento, infatti, abroga l’articolo del codice penale che prevede una multa di 30 euro e aggiunge un nuovo articolo che punisce fino a due anni di carcere “chiunque, rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore, omette, senza giusto motivo, d’impartirgli o di fargli impartire l’istruzione obbligatoria”.

Per minore sopra 14 anni procedura di ammonimento – Il minore al di sopra dei 14 anni può essere sottoposto alla procedura di ammonimento da parte del questore. A questo fine il questore lo convoca “unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale”. Nei confronti di chi “era tenuto alla sorveglianza del minore o all’assolvimento degli obblighi educativi è applicata la sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a 1.000 euro, salvo che non provi di non aver potuto impedire il fatto”. Nel caso in cui “il soggetto al quale è notificato l’avviso orale risulti condannato, anche con sentenza non definitiva, per uno o più delitti contro la persona, il patrimonio o inerenti alle armi o alle sostanze stupefacenti”, il questore potrà proporre al tribunale l’applicazione del “divieto di utilizzare, in tutto o in parte, piattaforme o servizi informatici e telematici specificamente indicati nonchè il divieto di possedere telefoni cellulari, altri dispositivi per le comunicazioni dati e voce o qualsiasi altro apparato di comunicazione radio trasmittente”. – continua sotto –

Stop assegno inclusione per familiari i cui figli non frequentano scuola dell’obbligo – Niente assegno di inclusione per il nucleo familiare in cui il figlio o i figli non frequentano regolarmente la scuola dell’obbligo. Lo prevede la bozza del decreto legge di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, all’esame oggi del pre Consiglio dei ministri. Il provvedimento modifica il decreto Lavoro, approvato lo scorso maggio, inserendo il nuovo comma che recita: “Non ha altresì diritto all’Assegno di inclusione il nucleo familiare per i cui componenti minorenni non sia documentata la regolare frequenza della scuola dell’obbligo”. Nella stessa bozza, poi, è prevista la revoca dell’assegno per le famiglie in cui i genitori sono stati condannati in via definitiva per non aver mandato i figli alla scuola dell’obbligo. Reato che, sempre secondo la bozza, prevede ora la reclusione fino a 2 anni di carcere e non più una multa da 30 euro.

Daspo urbano e avviso orale anche per i 14enni – Un altro articolo si occupa di Daspo urbano e avviso orale del questore anche per i minorenni che abbiano compiuto 14 anni. “L’avviso orale può essere rivolto anche ai soggetti minori di diciotto anni che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età”, si legge all’articolo 4 della bozza. “Ai fini dell’avviso orale, il questore convoca il minore, unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale. Gli effetti dell’avviso orale di cui al presente comma cessano comunque al compimento della maggiore età”.

Pericolo per la sicurezza pubblica – Quanto al Daspo urbano, secondo l’articolo 2, “qualora le persone indicate nell’articolo 1 siano pericolose per la sicurezza pubblica e si trovino in un comune diverso dai luoghi di residenza o di dimora abituale, il questore, con provvedimento motivato, può ordinare loro di lasciare il territorio del medesimo comune entro un termine non superiore a quarantotto ore, inibendo di farvi ritorno, senza preventiva autorizzazione, per un periodo non inferiore a sei mesi e non superiore a quattro anni. Il provvedimento è efficace nella sola parte in cui dispone il divieto di ritorno nel comune, nel caso in cui, al momento della notifica, l’interessato abbia già lasciato il territorio del comune dal quale il questore ha disposto l’allontanamento”. – continua sotto –

Vittime di reati online possono chiedere oscuramento di siti e social – Un’altra disposizione contenuta nella bozza del decreto contro la criminalità minorile prevede la possibilità per chi è vittima di un reato consumato online di chiedere l’oscuramento o la rimozione dei propri dati ai siti e ai social. “La vittima di un reato commesso per via telematica può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi dato personale riguardante i fatti di reato di cui è stato vittima, diffuso nella rete internet, previa conservazione dei dati originali, anche qualora la condotta, da identificare espressamente tramite relativo uniform resource locator (url), non integri le fattispecie previste dall’articolo 167 del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, ovvero da altre norme incriminatrici”, si legge nella bozza. “Qualora, entro le ventiquattro ore successive al ricevimento dell’istanza di cui al comma 1, il soggetto responsabile non abbia comunicato di avere assunto l’incarico di provvedere all’oscuramento, alla rimozione o al blocco richiesto, ed entro quarantotto ore non vi abbia provveduto, o comunque nel caso in cui non sia possibile identificare il titolare del trattamento o il gestore del sito internet o del social media, l’interessato – prevede il testo della bozza – può rivolgere analoga richiesta, mediante segnalazione o reclamo, al Garante per la protezione dei dati personali”.

I detenuti 21enni che creano problemi possono essere allontanati da carceri minorili – La bozza del decreto prevede che dagli istituti penali minorili possono essere allontanati i detenuti che abbiano compiuto i 21 anni se questi creano problemi all’ordine e alla sicurezza delle strutture. “Se il detenuto che ha compiuto ventuno anni, in espiazione di pena per reati commessi durante la minore età, con una o più condotte determina un grave turbamento dell’ordine e della sicurezza dell’istituto per minorenni, il direttore richiede al magistrato di sorveglianza per i minorenni il nulla osta al trasferimento presso un idoneo istituto per adulti individuato dal Dipartimento della amministrazione penitenziaria – si legge all’articolo 9 della bozza. Il magistrato di sorveglianza può negare il nulla osta al trasferimento presso l’istituto individuato, per comprovate ragioni di sicurezza anche del detenuto medesimo”.

Rieducazione minori con accesso ai lavori socialmente utili – L’articolo 6 la bozza del dl contro la criminalità giovanile prevede che: “Il pubblico ministero nel caso di reati per i quali è prevista la pena detentiva non superiore nel massimo a cinque anni di reclusione ovvero la pena pecuniaria, sola o congiunta alla predetta pena, notifica al minore e all’esercente la responsabilità genitoriale l’istanza di definizione anticipata del procedimento subordinata alla condizione che il minore, con l’accordo dell’esercente la responsabilità genitoriale, acceda a un percorso di reinserimento e rieducazione civica e sociale sulla base di un programma rieducativo che preveda, sentiti i servizi minorili di cui all’articolo 6 e compatibilmente con la legislazione sul lavoro minorile, lo svolgimento di lavori socialmente utili o la collaborazione a titolo gratuito con enti no profit o lo svolgimento di altre attività a beneficio della comunità di appartenenza, per un periodo compreso da uno a sei mesi”.

Più fondi per scuole del Sud – Aumentano i fondi a disposizione delle scuole del Mezzogiorno, con uno stanziamento totale di 32 milioni tra quest’anno e il 2025. “Al fine di potenziare l’organico dei docenti per l’accompagnamento dei progetti pilota del piano ‘Agenda Sud’ – si legge nella bozza – è autorizzata per gli anni scolastici 2023/2024 e 2024/2025 la spesa di 6.400.000 euro per l’anno 2023, 16.000.000 euro per l’anno 2024 e 9.600.000 euro per l’anno 2025”. Inoltre “dal 1° gennaio 2024, al fine di ridurre i divari territoriali, contrastare la dispersione scolastica e l’abbandono precoce, nonché prevenire processi di emarginazione sociale, è istituito un Fondo”.

Piano di interventi infrastrutturali a Caivano per 30 milioni di euro – Il decreto prevede un piano di interventi infrastrutturali e di riqualificazione per 30 milioni di euro per il Comune di Caivano e un commissario straordinario per la sua attuazione. “Al fine di fronteggiare le situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile presenti nel territorio del Comune di Caivano – si legge nella bozza – il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri predispone, d’intesa con il Comune di Caivano, un piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione nell’ambito del territorio del predetto Comune. Con delibera del Consiglio dei ministri, viene approvato il piano degli interventi di cui al primo periodo e viene nominato un Commissario straordinario con il compito di procedere alla sua attuazione, con assegnazione delle relative risorse nel limite complessivo di euro 30 milioni”.

L’impianto sportivo di Caivano – “Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, l’Autorità delegata per lo sport e i giovani predispone, sulla base delle attività istruttorie realizzate a cura degli Uffici del Genio civile, un Piano straordinario di interventi urgenti per il risanamento, il ripristino, il completamento, l’adeguamento, la ricostruzione e la riqualificazione del centro sportivo ex Delphinia di Caivano e per la realizzazione degli ulteriori interventi strumentali e connessi che interessino il centro sportivo ovvero pertinenze attigue”, si legge tra l’altro nella bozza del dl.

Assunzione di 15 vigili urbani a Caivano – Ed ancora: “Al fine di garantire l’incremento della sicurezza urbana ed il controllo del territorio, il comune di Caivano è autorizzato ad assumere a tempo indeterminato, mediante procedure concorsuali semplificate” o “mediante scorrimento di graduatorie vigenti di altre amministrazioni, comunque in deroga al previo espletamento delle procedure di cui all’articolo 30 del medesimo decreto legislativo, 15 unità di personale non dirigenziale del corpo della polizia locale”.

Più posti in asili nido – “È autorizzato un ulteriore piano per asili nido per l’incremento dei posti per la prima infanzia nella fascia di età 0-2 anni. I relativi interventi sono individuati con uno o più decreti del Ministro dell’istruzione e del merito, anche tenendo conto dei dati di copertura del servizio e della popolazione esistente nella fascia di età 0-2 anni”.

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