Aversa, percorso tattile nel Museo Diocesano: l’associazione “In Octabo” riceve il Premio Maneant

di Redazione

Aversa (Caserta) – Importante riconoscimento per il Museo Diocesano di Aversa e per i soci dell’associazione “In Octabo”, risultati vincitori, della sezione Musei, del Premio Maneant, organizzato dalla Fondazione San Bonaventura di Napoli. La premiazione è avvenuta sabato 21 ottobre a Napoli, nella splendida cornice del complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore, a conclusione dei due giorni del meeting “Sbam…Incontri Ravvicinati (San Bonaventura Biblioteche Archivi Musei)”. – continua sotto –

Erano sei le finaliste dell’evento, giunto alla terza edizione e rivolto agli operatori dei beni culturali: un’occasione di incontro e confronto tra istituzioni ed operatori della cultura per condividere problematiche, soluzioni ed iniziative culturali. Il premio è stato ritirato dal dottor Stefano Cavallo, archivista della diocesi e socio dell’associazione In Octabo, che si occupa della promozione e valorizzazione del Museo Diocesano di Aversa. L’iniziativa premiata, dal titolo “Mab da Toccare. Percorsi senza barriere”, si è svolta dal 13 al 21 maggio scorsi, in occasione delle Giornate di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico “Oltre lo scivolo. Beni culturali ecclesiastici: dall’accessibilità all’inclusione”.

La sede dell’evento è stato il Museo Diocesano con la sua collezione pittorica e documentaria permanente che racconta la storia, la committenza e la devozione della Diocesi stessa. Per l’occasione è stato proposto un “percorso tattile” su una selezione di opere del museo, dell’archivio e della biblioteca, in modo da rendere percepibili forme, dimensioni, materiali, motivi decorativi. Nella sala didattica, inoltre, è stato installato un video multimediale sulla collezione museale esposta, supportato da sottotitoli ed affiancato dalla lingua dei segni. La partecipazione è stata gratuita ed aperta a tutti.

“Mab da Toccare ha consentito di porre l’attenzione alle persone con disabilità – spiega Stefano Cavallo – e, in modo particolare, ha permesso di riflettere sulla necessità dell’inclusione a 360 gradi. Le esperienze visive, tattili ed uditive per una cultura priva di ostacoli sono state pensate per vivere l’aggregazione e la conoscenza del mondo storico artistico della Diocesi”. I tre enti coinvolti auspicano che l’iniziativa svolta possa crescere e radicarsi nella comunità diocesana per divenire una vera e propria installazione fissa.

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