CASAL DI PRINCIPE. “Vidi Sergio Orsi consegnare una busta gialla a Nicola Cosentino, in seguito lui mi disse che c’erano 50 milioni per l’onorevole, ma Sergio Orsi è un megalomane, quello che mi ha detto lo metto in discussione”.
Sono le parole del collaboratore di giustizia GaetanoVassallo, l’imprenditore dei rifiuti, originario di Cesa, legato al clan dei casalese, principale accusatore dell’ex sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino.
Nell’udienza del processo Eco4 che si è svolta lunedì mattina, in cui il politico di Casal di principe è imputato per concorso esterno in associazione mafiosa, Vassallo, video-collegato da una località protetta con l’aula di giustizia di Santa Maria Capua Vetere, ha confermato di aver visto limprenditore dei rifiuti Orsi, tra il 2002 e il 2003, che cedeva la tangente a Cosentino, il quale, in cambio, avrebbe dovuto favorire l’impresa Eco4 dei fratelli Orsi (Sergio e Michele, questultimo ucciso il 1 giugno 2008) nella “scalata” al consorzio di bacino Ce4 per la gestione dell’emergenza rifiuti in Campania.
Il presunto “patto” stipulato tra il clan e gli Orsi, stando alla versione diVassallo, sarebbe consistito nel pagamento di una quota del 10% al clan con a capo il boss Francesco Bidognetti attraverso la partecipazione diVassallonella Eco4, che sarebbe stata sponsorizzata da Cosentino.
Per chiarire meglio questo aspetto è intervenuto il presidente del collegio giudicante, Gianpaolo Guglielmo, che ha posto alcune domande al pentito: “Ma lei nel periodo in cui ha fornito i mezzi all’impresa degli Orsi, cosa ha percepito in denaro?”. “Nulla, signor presidente. ha risposto Vassallo Davo i miei mezzi agli Orsi perché a me interessava entrare nel consorzio, a quando il parco Saurino divenne una discarica satura e si dovettero dirottare i rifiuti a Santa Maria La Fossa, Cosentino e Orsi mi dissero che quello era territorio degli Schiavone e che io sarei dovuto uscire dal gruppo. Allora vendetti i mezzi e ne ricavai 160 milioni”.
“Ma allora il 10% ai Bidognetti non venne dato?”, ha domandato ancora Guglielmo. “No”, ha risposto ancora Vassallo, continuando: “Non ricordo quando e non ricordo nemmeno se eravamo per strada o nel suo ufficio, ma Cosentino mi disse che l’Eco4 era cosa sua di certo un incontro con me e l’onorevole avvenne a casa di sua madre che si trova sulla strada che da Casal di Principe porta a Villa Literno. Ogni sabato c’erano almeno 20 persone che lo andavano a trovare nello studio al pian terreno. Quella volta ci andai io con mio fratello, assunto alla GeoEco, la società che gestiva la raccolta dei rifiuti nell’agro aversano. Mio fratello aveva subito un’amputazione ad una gamba in seguito a un incidente stradale. Pregai l’onorevole di non farlo licenziare, lui avrebbe potuto parlare con il direttore. Cosentino mi disse di non preoccuparmi. Dopo qualche tempo mio fratello ottenne il cambio di funzione: da autista divenne addetto al distributore di gasolio. Nella stessa occasione uscii dall’ufficio ed entrai subito dopo con Sergio Orsi, in quella occasione ci fu la cessione della busta che, ripeto, non so cosa contenesse perché io i soldi non li visti”.
Vassalloha spiegato che nei consorzi entravano come dipendenti i parenti degli affiliati, pregiudicati appena usciti da galera e persone segnalate dai politici che avrebbero poi formato il bacino elettorale in occasione delle elezioni.Sulla ricostruzione storica del progetto di voler costruire il termovalorizzatore a Santa Maria La Fossa ad opera degli Orsi,Vassalloha pronunciato molti “non ricordo”. Ha poi dichiarato: “Nel libro matricole risultavano assunte 30 persone che prendevano regolarmente lo stipendio, in realtà coloro che lavoravano veramente erano sette o otto – ha raccontato – quando si arrivava alle competizioni elettorali si assumevano più persone, poi le si licenziava pochi mesi dopo”.
Vassalloha anche spiegato che, avendo delle ampie possibilità economiche, comprò molte tessere di Forza Italia a Cesa, suo paese di residenza in cui ha svolto anche la funzione di assessore tra il 2003 e il 2004, e questo gli avrebbe garantito la gestione della sezione cittadina. “Nel 1994, in occasione delle competizioni elettorali, organizzai un incontro con i candidati di Forza Italia nei miei uffici. Poi pagai una cena al ristorante di mio fratello con i candidati al Parlamento per Forza Italia”.
Nella prossima udienza, prevista per il 6 maggio, verrà ascoltato il pentito Luigi Guida, detto O’ Drink, mentre il 20 maggio si concluderà l’esame diVassalloe in controesame.