Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu ha ammonito Hezbollah sostenendo che la formazione sciita libanese, con i suoi attacchi dal sud del Libano contro lo Stato ebraico, “sta giocando con il fuoco”. – continua sotto –
“C’è chi pensa di poter espandere gli attacchi contro le nostre truppe e contro i civili. Questo è giocare con il fuoco”, ha detto Netanyahu, senza citare esplicitamente Hezbollah. “Il fuoco incontrerà un fuoco molto più forte. Non devono metterci alla prova perché abbiamo dimostrato solo una piccola parte della nostra forza. Faremo del male a chi ci fa del male”, ha aggiunto il capo del governo israeliano, ribadendo che l’obiettivo di Israele è “la vittoria totale” ed “eliminare Hamas”.
L’esercito israeliano e il servizio di sicurezza Shin Bet affermano di aver ucciso il capo della divisione anti tank di Hamas nella Brigata Khan Younis, Ya’qub Ashur, e l’ex capo dell’intelligence militare del gruppo, Muhammad Khamis Dababesh. Secondo la dichiarazione, l’uccisione di Ashur è stata effettuata utilizzando aerei da combattimento e secondo gli ordini dello Shin Bet. Nella dichiarazione che conferma la morte di Dababesh viene sottolineato che negli ultimi due anni egli aveva prestato servizio come rappresentante di Hamas nelle riunioni delle fazioni nazionali e islamiche a Gaza.
Le truppe israeliane hanno quindi annunciato di aver ucciso “21 terroristi” che avevano aperto il fuoco contro i militari davanti all’ospedale al-Quds a Gaza City. Secondo le Idf – riporta il Times of Israel – la cellula terroristica ha sparato con armi leggere e rpg contro i soldati della 188ma brigata corazzata che erano ’embedded’ con un gruppo di civili davanti all’ingresso dell’ospedale. I militari, grazie anche all’aiuto delle forze aeree, hanno risposto al fuoco di Hamas. Nessun soldato è stato ferito, mentre un tank è stato danneggiato da un rpg. – continua sotto –
Sempre secondo le Idf, nel mezzo dello scontro a fuoco alcuni civili sono stati visti lasciare l’ospedale, mentre sospetti “terroristi” sono usciti dagli edifici adiacenti e si sono nascosti tra loro per attaccare le forze israeliane con rpg, rifugiandosi poi di nuovo nell’edificio. “Questo incidente è un altro esempio del continuo abuso da parte di Hamas di strutture civili, compresi gli ospedali, per compiere attacchi”, hanno aggiunto le Idf in una nota.
Sono 200mila i palestinesi che hanno lasciato il nord della Striscia di Gaza per trasferirsi a sud dell’enclave palestinese lungo i corridoi di evacuazione dell’esercito israeliano. Lo riferiscono le Forze della difesa israeliana (Idf) in un tweet, sottolineando che si ”continua a incoraggiare i civili a trasferirsi temporaneamente a sud per la loro sicurezza”. E mentre ”si intensificano i bombardamenti e gli scontri armati” nei pressi del più grande complesso medico della Striscia di Gaza fa sapere l’Onu, la situazione dell’ospedale di al-Shifa è ormai “catastrofica” e almeno 32 pazienti sono morti negli ultimi tre giorni. Tra le vittime ci sono tre bambini prematuri, dichiara il portavoce del ministero della Sanità palestinese Ashraf Al-Qidra.
Le operazioni nel complesso ospedaliero, il più grande dell’enclave palestinese, sono state sospese sabato dopo essere rimasto senza carburante. ”Sono collassate tutte le unità fondamentali”, afferma alla Cnn il direttore del nosocomio, Mohammad Abu Salmiya, spiegando che settemila persone hanno trovato rifugio nel complesso medico fuggendo dai raid israeliani. A queste si aggiungono 1.500 tra pazienti e personale medico, spiega Abu Salmiya. “Non c’è più acqua, cibo, latte per bambini e neonati. La situazione in ospedale è catastrofica”, ha detto Abu Salmiya. – continua sotto –
Il direttore di al-Shifa ha poi spiegato di aver chiesto a Israele 600 litri di carburante per far funzionare i suoi generatori, ma l’esercito di Tel Aviv non ha ancora risposto. Ieri Israele ha messo a disposizione 300 litri di carburante per l’ospedale, ma il personale ha troppa paura per uscire dalla struttura e andarlo a prendere. ”Abbiamo detto all’esercito israeliano che i 300 litri di carburante offerti non sono sufficienti per far funzionare l’ospedale per 30 minuti”, ha detto Abu Salmiya alla Cnn.
L’ospedale al-Shifa non funziona più come tale ha affermato dal canto suo il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “La situazione è terribile e pericolosa. Da 3 giorni non c’è elettricità, non c’è acqua e c’è una rete internet molto scarsa – scrive su X Tedros Adhanom Ghebreyesus – il che ha avuto un forte impatto sulla nostra capacità di fornire cure essenziali. I continui spari e bombardamenti nell’area hanno esacerbato le circostanze già critiche”. “Il numero di decessi dei pazienti è aumentato in modo significativo – si legge ancora nel post – Purtroppo, l’ospedale non funziona più come tale. Il mondo non può rimanere in silenzio mentre gli ospedali, che dovrebbero essere rifugi sicuri, si trasformano in scene di morte, devastazione e disperazione. Cessate il fuoco. Ora”. L’Onu ha riferito inoltre che tre infermiere sono state uccise all’ospedale. Molte strutture critiche dell’ospedale sono state danneggiate, tra cui un impianto di generazione di ossigeno, serbatoi d’acqua e un pozzo, la struttura cardiovascolare e il reparto di maternità.