Teverola (Caserta) – “La bellezza salverà il mondo – serate di poesia, immagini e racconti” è l’evocativo titolo dell’evento che ospiterà sabato 9 dicembre, nell’aula consiliare del Comune di Teverola, la cerimonia finale di premiazione del VII Premio Internazionale di Poesia “i versi non scritti”®. – continua sotto –
Il concorso è ormai un appuntamento fisso del panorama poetico internazionale che fa sempre molto parlare di sé, sia per la notevole adesione (quest’anno al massimo storico con poeti da ogni angolo d’Italia), sia per i livelli qualitativamente alti delle opere partecipanti. Una kermesse che, ha come finalità quella di valorizzare i talenti; che mira ad avvicinare i giovani alla cultura e a creare una rete tra poeti ed artisti, tra associazioni e cittadinanza. Un “Premio” che travalica i confini locali e nazionali con il chiaro intento di non escludere nessuno dalla partecipazione. Durante la serata, ad ingresso libero – presentata da Armando D’Agostino, saranno assegnati i premi, le menzioni ed i premi speciali di questa edizione.
Ulteriori appuntamenti del ciclo di eventi legato al Premio saranno il vernissage della Mostra “Scatti d’Autore” degli allievi del Laboratorio Tematico di Fotografia del Comprensivo Ungaretti di Teverola e la Serata – ad ingresso riservato – di Premiazione della Sezione Speciale del Premio Internazionale di Poesia “i versi non scritti”® che si terrà il 15 dicembre presso l’Auditorium di Via Campanello dell’Istituto Comprensivo Ungaretti di Teverola.
“Anche quest’anno tutta la squadra del Premio ha svolto un ottimo lavoro – afferma Antonio Zacchia, presidente di Si Teverola Odv, fondatore e organizzatore del Premio – ora ci concentriamo sulle due serate finali, confidando in una buona risposta di pubblico. Siamo sempre più convinti che la bellezza salverà il mondo”. – continua sotto –
“Abbiamo scelto di dare questo titolo all’evento finale: la bellezza salverà il mondo – commenta Michele Docimo, presidente di Migr-Azioni aps co-organizzatore del Premio – perché ad ogni edizione i nostri poeti ci fanno ricordare Dostoevskij, scrivono per tormentarci, ci mostrano ciò che non vogliamo vedere, ci pongono perennemente tra estasi e scandalo e ci mettono con le spalle al muro. E noi, come nell’Idiota di Dostoevskij cerchiamo, ad ogni costo, la vera essenza del bello, in grado di sradicare e trascendere il quieto vivere dell’uomo di ogni tempo”.