Premio Don Diana a Spinillo, Roberti e Tanzarella. Menzione a Bray

di Redazione

Angelo SpinilloCasal di Principe. Venerdì 21 marzo, primo giorno di primavera, il Comitato don Diana insieme a Libera Caserta e alla famiglia del sacerdote che fu ucciso a Casal di Principe, il 19 marzo del 1994, rendono noti i nomi dei vincitori del Premio Nazionale don Diana – Per amore del mio popolo.

Il riconoscimento è stato assegnato a: Angelo Spinillo, vescovo di Aversa, per aver saputo, fin dai primi istanti della sua missione, essere da guida e aver orientato percorsi di crescita cristiana. Ha parlato con la gente e tra la gente senza mai rifiutarsi di riflettere e di porre domande.

Franco Roberti – Procuratore Nazionale Antimafia, che ha riconosciuto in Don Diana un esempio di vita e che ha dato all’intero territorio, nella sua battaglia per la giustizia, una nuova e fondamentale speranza.

Professor Sergio Tanzarella – Professor Pontificia Università Gregoriana, che continua a diffondere messaggi cristiani e di fede allargando quella base culturale di conoscenza teologica necessaria a riflettere sul senso della vita.

Menzioni speciali sono state assegnate a Massimo Bray che da ministro dell’ambiente ha accolto e fatta propria la battaglia per la salvaguardia della reggia di Carditello, in provincia di Caserta e al quotidiano Avvenire che ha portato avanti un’attenta campagna informativa e di denuncia contribuendo a trasformare la Terra dei fuochi in Terra di Don Diana.

Il premio, opera dell’artista Giusto Baldascino, consiste in una vela versione in miniatura del monumento presente nel Parco cittadino di Casal di Principe dedicato a don Giuseppe Diana, verrà consegnato nei prossimi mesi nell’abito della rassegna del Festival dell’Impegno Civile. Le votazioni sono state chiuse il 6 marzo e per designare le tre persone meritevoli del “Premio nazionale don Diana – Per amore del mio popolo”, in tanti hanno espresso la propria preferenza collegandosi sul sito dongiuseppediana.com.

Arrivato alla quarta edizione, il Premio, è stato promosso nel 2011 dal Comitato don Diana insieme al coordinamento provinciale casertano dell’associazione Libera-nomi e numeri contro le mafie e alla famiglia del sacerdote di Casal di Principe ucciso dalla camorra il 19 marzo del 1994.L’obiettivo del Premio è parlare delle Terre di don Diana come di territori laboriosi di rinnovata identità, impegnati in un intenso lavoro di riscatto culturale, sociale ed economico.

IL PREMIO NELLE PASSATE EDIZIONI

L’anno scorso il Premio andò a don Maurizio Patriciello – parroco di Caivano; Nasser Hidouri – Imam moschea di San Marcellino; Donato Ceglie – magistrato di Cassazione con funzioni di sostituto Procuratore Generale di Napoli. Menzioni speciale fu assegnata a Tommaso Cestrone ‘L’angelo di Carditello’, a Maria Luisa Corso – docente, Salvatore Cantone – imprenditore antiracket. La cerimonia si tenne nel bene confiscato alla camorra ‘Casa Don Diana’, il 4 luglio nell’ambito di una tappa del Festival dell’Impegno civile ed in occasione del 55esimo compleanno del sacerdote. Nel 2012 il Premio fu consegnato a Federico Cafiero De Raho – allora Procuratore Aggiunto della Dda di Napoli ed oggi procuratore di Reggio Calabria, ad Augusto Di Meo – testimone di giustizia dell’omicidio don Diana e a Padre Alex Zanotelli – padre comboniano sempre in lotta per i diritti civili, che ha vissuto per 12 anni nella baraccopoli di Korogocho in Kenya. Particolare menzione venne riservata al giornalista Silvestro Montanaro, storica voce dell’informazione libera.

La cerimonia di premiazione si tenne il 30 novembre alla Fattoria Sociale “Fuori di Zucca, nel vecchio Opg “Santa Maria Maddalena”, nell’ambito del “Meeting della Solidarietà” promosso da Asso.Vo.Ce.

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