Operazione antimafia “Ianus” contro la mafia a Caltanissetta dove la Polizia di Stato ha eseguito 55 misure cautelari su ordine del giudice per le indagini preliminari del tribunale nisseno, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla locale Procura. – continua sotto –
I reati contestati sono di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, estorsione e traffico di droga, aggravati dalla disponibilità di armi (anche da guerra) ed esplosivi.
L’attività investigativa, iniziata a fine 2018, ha consentito di delineare le linee operative di Cosa nostra a Gela, di cui originari 32 dei 55 indagati. Secondo gli inquirenti emerge “la piena operatività” dei due gruppi mafiosi storicamente presenti nel territorio: i Rinzivillo e gli Emmanuello. Il nome dell’operazione ‘Ianus’, ovvero ‘Giano Bifronte’, deriva da una delle divinità romane solitamente raffigurata con due volti.
Esisteva una vera e propria alleanza tra Cosa nostra gelese e gli ‘alleati’ della ‘ndrangheta calabrese (in particolare la ‘ndrina Longo di Polistena) e della criminalità organizzata catanese: i gelesi importavano di cospicui quantitativi di cocaina e hashish ed esportavano marijuana. Nel corso dell’indagine sono stati oltre mille i chili di ‘erba’ sequestrati dalla polizia. Secondo una stima fatta proprio dagli stessi indagati nel corso delle conversazioni captate, il quantitativo settimanale di cocaina immessa sul mercato si aggirava tra uno e due chili, con conseguenti guadagni per milioni di euro. – continua sotto –
L’indagine ha poi fatto luce sui rapporti tra Cosa nostra e l’altra organizzazione mafiosa operante a Gela, la stidda: gli investigatori sono riusciti a registrare alcuni incontri tra i vertici delle due organizzazioni criminali. La mafia gelese, inoltre, aveva a disposizione armi ed esplosivi. Uno degli indagati è stato arrestato per evitare che portasse a termine il suo piano: l’uomo è stato trovato in possesso di un ordigno rudimentale che gli artificieri della polizia hanno fatto brillare. Oltre alle misure cautelari, la polizia ha sequestrato una villa con piscina a Gela e un’auto di grossa cilindrata, beni riconducibili a uno degli indagati.
In azione 500 uomini della polizia, che hanno perquisito tutte le abitazioni degli indagati alla ricerca di armi e droga. Alle indagini hanno partecipato, oltre alla squadra mobile di Caltanissetta, anche la Sisco nissena e il commissariato di Gela, con le squadre mobili di Catania, Agrigento, Palermo, Enna, Trapani, Siracusa, Ragusa e Padova; le Sisco di Venezia, Messina, Catania e Palermo; il reparto Volo di Palermo; i reparti Prevenzione crimine di Catania, Palermo, Vibo Valentia, Cosenza e Siderno; le Unità operative di Pronto intervento di Napoli e Palermo; le Unità cinofile di Catania e Palermo; il Servizio polizia scientifica di Roma; il Gabinetto regionale della Polizia scientifica di Palermo e il Gabinetto provinciale della Polizia scientifica di Caltanissetta. Considerata la complessa attività di polizia giudiziaria la questura di Caltanissetta ha emesso una specifica ordinanza impiegando altri cinquanta uomini in servizio di ordine pubblico. IN ALTO IL VIDEO