Il Comune di Melito di Napoli sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata. Ad adottare il provvedimento il Consiglio dei Ministri, su indicazione del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. È la seconda volta che accade nel comune a nord del capoluogo campano dove, per i prossimi 18 mesi, la gestione amministrativa sarà curata da una commissione straordinaria. – continua sotto –
Sulla vicenda interviene il deputato Francesco Emilio Borrelli, che sottolinea: “La nostra regione ha il primato, vergognoso, del maggior numero di comuni sciolti per infiltrazioni mafiose il che la dice molto lunga sui rapporti tra camorra, mala politica e gli esponenti della pubblica amministrazione collusi”.
“Un quadro – continua il parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra – che diviene via via sempre più inquietante ed allarmante, il segno tangibile che le organizzazioni criminali regolano la vita sociale, politica ed economica in molti territori, soprattutto nell’hinterland dove la camorra assume dei connotati più simili alla mafia siciliana, manageriale, imprenditoriale e perfettamente connessa con il tessuto sociale della borghesia, che alla camorra di Napoli città, più legata alla criminalità di origini urbane e che si sofferma soprattutto a controllare il mercato della droga e del racket. Per questo ogni forma di camorra va combattuta in maniera diversa a seconda del territorio in cui è contestualizzata ma, allo stesso tempo, c’è bisogno di centralità e di contingenza per contrastare il fenomeno nella sua totalità”.
“Prendendo in esame la vicenda di Melito nello specifico, bisogna fare luce – prosegue Borrelli – su tutto e consegnare alla giustizia tutti i protagonisti. Non basta sciogliere le giunte ma serve intervenire sulle pubbliche amministrazioni rimuovendo i dirigenti corrotti e facendo delle rotazioni obbligatorie affinché non si vengano a creare situazioni di ‘potere assoluto’”.