Assoluzione, perché “il fatto non costituisce reato”, per Francesco Plumitallo, il 30enne, finito sotto processo per l’omicidio della madre Patrizia Lombardi Vella, detta Rosa, di 55 anni, da lui strangolata, il 14 novembre scorso, nella loro abitazione a Capodrise (Caserta). – continua sotto –
È quanto disposto dalla Corte d’Assise del tribunale di Santa Maria Capua, presieduta da Roberto Donatiello, che, oltre alla formula assolutoria, ha disposto la misura di sicurezza della custodia in una Rems per la durata di 2 anni.
I difensori, gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo, nella loro arringa hanno chiesto l’assoluzione dell’imputato poiché ritenuto incapace di intendere e di volere al momento del fatto e il trasferimento di Plumitallo in una Rems. Richiesta recepita dall’Assise. Durante l’incidente probatorio venne sentito il perito del giudice, lo psichiatra Raffaele Sperandeo, poi il consulente della difesa Giovanni D’Angelo ed entrambi conclusero che Plumitallo era completamente infermo di mente al momento dei fatti perché affetto da schizofrenia.
A chiedere la perizia – durante l’udienza di convalida – erano stati gli stessi difensori di Plumitallo che, attualmente, si trova ristretto nell’articolazione psichiatrica del carcere di Santa Maria Capua Vetere.