Casal di Principe (Caserta) – Oltre 5mila scout hanno partecipato, domenica, alla marcia per don Diana tenutasi per le strade di Casal di Principe e conclusasi nel piazzale davanti al cimitero, dove c’è la tomba del sacerdote vittima dei clan. “Don Diana era uno di noi” hanno gridato gli scout con gli inconfondibili fazzolettoni blu; già da ieri in oltre settemila hanno invaso la città di don Diana nel trentennale dell’uccisione, per testimoniarne l’esempio di martire della legalità e di simbolo “troppo importante” per i più giovani. – continua sotto –
Don Diana era scout, e nel suo percorso faceva da educatore oltre che da “pastore di anime”; e proprio gli scout, con la loro presenza costante ogni anno da 30 anni, hanno contribuito a rendere universale e soprattutto conosciuto il messaggio di riscatto e speranza di don Peppe.
Per l’occasione è stata scoperta, nella nuova ala del cimitero di Casal di Principe, la statua in bronzo dedicata al sacerdote ucciso dal clan dei Casalesi, realizzata da un altro prete, don Battista Marello. “Don Diana è un martire e come tanti preti ha camminato da solo” ricorda don Battista, che ha firmato la statua insieme a Dario Caruso.
A scoprire la statua il sindaco Renato Natale, primo cittadino anche nel 1994 quando don Peppe fu ucciso, che ha ricordato l’inaugurazione alcuni anni fa del primo monumento dedicato al sacerdote, la vela che campeggia in piazzetta don Diana. “Oggi inauguro questa statua che raffigura don Peppe, e sarà la mia ultima inaugurazione da sindaco, l’anno prossimo starò dietro come i normali cittadini” dice Natale, ricordando che tra qualche mese finirà il suo secondo e ultimo mandato, caratterizzato dal consolidamento della rinascita di Casal di Principe, suggellata dalla visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 21 marzo dello scorso anno. – continua sotto –
Presenti alla cerimonia di inaugurazione della statua anche i fratelli di don Peppe, Marisa ed Emilio. “Siamo grati per questa opera, così don Peppe potrà vegliare su questo paese e su questo popolo” ha detto Marisa, che ha dedicato la giornata a don Paolo Dell’Aversana, parroco del Santuario della Madonna di Briano deceduto in seguito ad una malattia venerdì 15 marzo; Don Paolo nel 1991 firmò con don Peppe Diana il documento “Per amore del mio popolo”, in cui si esortava la cittadinanza di Casal di Principe a rialzare la testa contro la camorra. La statua è stata benedetta da don Franco Picone, vicario del Vescovo di Aversa e parroco della Chiesa di San Nicola di Bari, dove don Diana fu ucciso. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA