Mondragone, guerriglia in strada tra bande di bulgari: cittadini chiedono intervento dello Stato

di Redazione

Mondragone (Caserta) – Le immagini di guerriglia sociale che arrivano da Mondragone stanno preoccupando, come non mai, la popolazione della città del litorale domitio. Sotto i riflettori, ancora una volta, l’area “ghetto” dei cosiddetti “Palazzi Cirio” occupata da rom di origine bulgara, sempre più una bolgia sociale che produce un clima di insicurezza diffusa e il rischio di reazioni da parte della comunità cittadina, stanca della totale assenza dello Stato a cui chiede di intervenire immediatamente.

La violenta rissa tra bande, avvenuta nella serata del 2 maggio, ha visto decine di bulgari inseguirsi per strada, brandendo mazze di legno e lanciando sassi e ogni cosa gli capitasse a tiro. Una vicenda che ha spinto il sindaco di Mondragone, Francesco Lavanga, a chiedere l’intervento del prefetto di Caserta e la convocazione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, oltre ad interessare il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi. L’attivista Mario Sinope, nel pubblicare il video degli scontri, sostiene che “serve la protezione dei cittadini con la sicurezza pubblica garantisce la protezione dei cittadini da crimini, violenze e minacce alla loro incolumità. C’è bisogno di legalità che contribuisce a mantenere l’ordine pubblico e a far rispettare le leggi, promuovendo la convivenza pacifica e il rispetto delle regole ma anche una crescita economica con una comunità sicura che attrae investimenti e favorisce lo sviluppo economico, poiché le imprese sono più propense a operare in un ambiente sicuro. La presenza di un’adeguata sicurezza pubblica – continua Sinope – migliora il benessere sociale dei cittadini, riducendo lo stress e aumentando la qualità della vita e quindi serve puntare sulla prevenzione della criminalità attraverso interventi mirati e strategie preventive, si può ridurre l’incidenza dei reati e migliorare la percezione di sicurezza dei cittadini”.

Sul caso interviene anche il deputato Agostino Santillo, vicepresidente del gruppo M5S alla Camera: “L’amministrazione comunale, che non ha i mezzi per contrastare questo fenomeno, è stata lasciata da sola ed evidentemente gli organici delle forze dell’ordine non bastano a contrastare una situazione che, nondimeno, deve essere affrontata anche da un punto di vista del recupero sociale e culturale. Tutto nasce da particolari condizioni urbanistiche, come del resto in molte altre zone di degrado del Paese, che potevano avere come unica speranza di rigenerazione proprio quei bonus affossati dal governo Meloni. In quest’area vivono bambini che non vanno a scuola e non esiste alcuna reale integrazione. Tutto ciò senza considerare il rischio di commistione con la criminalità locale. Per cui una domanda sorge spontanea: dov’è lo sbandierato modello di sicurezza promosso dal governo Meloni? Cosa sta facendo il governo per tutelare i cittadini su questo territorio oltre ai proclami? Assolutamente niente. Si diano una mossa, a partire dal ministro Piantedosi, prima che situazione in quest’area precipiti”. IN ALTO IL VIDEO

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