Sono cinque gli arrestati – tre finiti in carcere e due ai domiciliari – da Guardia di Finanza e Squadra Mobile di Napoli, coordinate dalla direzione distrettuale antimafia partenopea, con le accuse di trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio, reati aggravati dal metodo mafioso perché finalizzati ad agevolare il clan Contini.
L’attività investigativa ha permesso di accertare l’intestazione fittizia di due società operanti nel settore della ristorazione e panificazione per agevolare il raggiungimento delle finalità illecite dell’organizzazione criminale e per il sostentamento dei detenuti e delle rispettive famiglie. Sequestrata la pizzeria “Dal Presidente” nel centro storico di Napoli, una delle più note in città, che sarebbe stata acquistata grazie all’apporto economico e alla “protezione” fornita da un esponente di spicco del clan, alla cui famiglia sarebbe stata destinata una parte dei relativi proventi anche dopo la sua detenzione conseguente ad una condanna per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Le risultanze investigative e le evidenze acquisite sui social network avrebbero permesso di stabilire che la società era gestita, di fatto, dal cognato del detenuto, anch’egli gravato da numerosi precedenti penali, il quale si sarebbe poi affrancato dalla joint venture criminale avviando una nuova attività nel campo della panificazione e della vendita di prodotti da forno.
Le indagini, corroborate dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, avrebbero consentito di appurare anche la fittizia intestazione di un’impresa individuale operante nel settore dei servizi turistici, che il precedente titolare sarebbe stato costretto a dismettere con minacce, percosse e intimidazioni, e di sette immobili di pregio siti nel capoluogo partenopeo.
Gli indagati avrebbero reimpiegato nelle società di ristorazione e panificazione e nell’acquisto degli indicati beni immobili l’importo complessivo di 412.435 euro, versato in contanti con reiterate operazioni sui conti societari e personali. Tale profitto illecito è stato sottoposto a sequestro, unitamente alle quote delle società, all’impresa individuale e agli immobili oggetto di intestazione fittizia, il tutto per un valore complessivo di oltre 3,5 milioni di euro.
Tra i cinque arrestati oggi a Napoli per l’inchiesta su camorra e riciclaggio anche Massimiliano Di Caprio, 50 anni, direttore della pizzeria ‘Dal Presidente’, che nel luglio del 2022 era finito nella bufera per un commento omofobo pubblicato su Instagram, poi da lui definito “solo uno sfogo”. La pizzeria “Dal presidente”, chiamata così perché aperta dal pizzaiolo che preparò la pizza all’allora presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, si trova in uno dei due decumani del capoluogo partenopeo, meta turistica tra le più frequentate in città. Il valore dei beni sequestrati oggi dai finanzieri ammonta a circa 3,5 milioni di euro. IN ALTO IL VIDEO