Quattro imprenditori operanti a Carinaro (Caserta), nel settore della produzione casearia, sono indagati dalla Guardia di Finanza per bancarotta fraudolenta documentale, distrattiva, per oltre 172mila euro, e diverse inadempimento delle obbligazioni fiscali per oltre 132mila euro, che hanno generato un progressivo accumulo di debiti e uno stato di decozione della società.
Sulla scorta di quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla Procura di Napoli Nord, stamani i militari del Compagnia della Guardia di Finanza di Aversa hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, per complessivi 308.207,80 euro a carico degli stessi imprenditori.
Agli indagati sono contestate anche ipotesi di autoriciclaggio, avendo “svuotato” la società decotta dell’intero asset aziendale e con esso l’“avviamento commerciale”, reimmesso in un’altra distinta società risultata essere “clone” di quella fallita. Alla società “clone” è stata anche contestata la responsabilità amministrativa da reato in conseguenza del delitto di autoriciclaggio commesso dalle figure apicali aziendali nell’interesse ed a vantaggio della stessa. Il passivo accertato per debiti nei confronti dei creditori è di circa 496mila euro, oltre a quanto dovuto all’Erario, mentre non è stato realizzato alcun attivo.
Notificato un avviso di conclusione delle indagini agli indagati, ad un altro soggetto, per ricettazione, e ad un’altra società, per responsabilità amministrativa da reato in conseguenza di ricettazione. Nei confronti di uno degli imprenditori, tra l’altro, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo per ulteriori 51.391 euro poiché ha indebitamento percepito il Reddito di cittadinanza e la connessa integrazione all’assegno unico e universale per i figli a carico.