Beni confiscati, Agrorinasce e Anm incontrano studenti del Liceo “Segrè” di San Cipriano d’Aversa

di Redazione

San Cipriano d’Aversa (Caserta) – “La cultura della legalità e dell’ambiente nelle scuole” è un ciclo di incontri rivolti principalmente ai giovani studenti, per sensibilizzarli su tematiche come la legalità e la formazione di una coscienza civica che permetta al territorio di evolvere e migliorare, a partire dalla rivalorizzazione dei beni confiscati restituiti alla comunità. Promosso da Agrorinasce in collaborazione con l’Associazione Nazionale Magistrati, l’incontro si è svolto stamattina nel Liceo Scientifico “Segrè” di San Cipriano d’Aversa, con gli studenti dell’indirizzo linguistico, classico, scienze umane e scientifico.

Ad introdurre il seminario, la dirigente del liceo, Rosa Lastoria, che ha ringraziato Agrorinasce per l’organizzazione del seminario e per il rapporto di collaborazione che prosegue da anni invitando gli studenti a saper cogliere l’opportunità offerta dall’incontro con magistrati così autorevoli. A seguire, la relazione di Giovanni Allucci, amministratore delegato di Agrorinasce, ha ben chiarito quali sono gli scopi per cui il consorzio è nato 26 anni fa: non solo la rivalorizzazione dei beni confiscati, ma attraverso di essi la riappropriazione di spazi comuni che includano i giovani da un punto di vista occupazionale e creativo, una rigenerazione territoriale che guardi alla legalità e allo sviluppo.

Il Comune di San Cipriano d’Aversa, luogo in cui si è svolto l’incontro, è ed è stato un Comune importante per la nascita e lo sviluppo di Agrorinasce: unico Comune a non essere commissariato nel 1998, quando Agrorinasce fu costituita, attuale sede legale del Consorzio e con numerosi beni confiscati inaugurati e da inaugurare nel prossimo futuro. A tal proposito la testimonianza preziosa di Angelo Reccia, ex sindaco di San Cipriano d’Aversa dal 1998 al 2002 e attuale presidente del Consiglio comunale, il quale con episodi inediti ha rievocato il difficile contesto territoriale dell’epoca, il coraggio nel lottare contro la criminalità organizzata, dai piccoli passi in direzione del ripristino della legalità, ai grandi risultati attuali raggiunti resi ancora più pregevoli se confrontati con il contesto illegale di partenza.

Parole che sono arrivate dritte alla coscienza dei giovani studenti anche quelle della presidente di Agrorinasce, Elena Giordano: “Dovete pensare alla legge, alla regola, al comando non come qualcosa di disgiunto dal diritto altrui, non come un fastidio, ma un’espressione della coscienza civica, un sentimento”. Partendo dai valori costituzionali, la dottoressa Giordano ha rimarcato l’importanza della cura e della valorizzazione dei beni confiscati “prosieguo del lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine”.

Dello stesso avviso la procuratrice aggiunta Tribunale di Napoli Nord, Maria Di Mauro: “Un ringraziamento personale e istituzionale ad Agrorinasce, perché senza di loro il nostro lavoro di confisca sarebbe vanificato. I valori, i messaggi di legalità di cui oggi vi parliamo sono frutto di una storia, di episodi che sono stati spartiacque nel mondo della legislazione antimafia, come nel caso della morte di Don Peppe Diana. La giudice racconta la sua personale esperienza di giovane pubblico ministero presente a Santa Maria Capua Vetere che insieme ai carabinieri raggiunse il luogo dell’omicidio nella chiesa di San Nicola. L’omicidio di Don Peppe Diana fu certamente uno spartiacque nelle coscienze di tutti noi”. La dottoressa Di Mauro ha infine evidenziato come la camorra sia “un’espressione di violenza e contrariamente ai luoghi comuni la violenza non è segno di forza, ma di debolezza e la violenza della criminalità è un fattore che riguarda tutti, perché la loro violenza rende le nostre città malate”.

Il capitano dell’Arma dei Carabinieri, Marco Busetto, della Compagnia di Casal di Principe, ha dichiarato: “Oggi è stata citata la Costituzione, è stato detto che la violenza è una forma di debolezza e l’illegalità è debolezza. I nostri interlocutori siete voi giovani studenti, in un’età decisiva per comprendere cosa fare nella vita, per prendere scelte di vita decisive. Qui, come altrove, a riproporsi c’è il solito bivio: strada della delinquenza o strada della legalità? Da un lato il fascino del male, fatto di potere, di lusso, di violenza, temporaneo, illusorio, un mondo criminale destinato ad essere represso, beni che terminano nella confisca. Noi addetti alle indagini possiamo ben dirvi, anche dai particolari, ad esempio dai dettagli che emergono durante le intercettazioni, quanto siano piene di solitudine le vite dei criminali. La strada della legalità, la strada del porsi a servizio della comunità invece è ben più lastricata e difficile, non si vive nel lusso, non si acquisisce potere assoluto, ma possiamo dire a gran voce che nessuno di noi è solo, nessuno di noi vive di paura”.

Presenti all’evento Filomena Zippo, assessore agli Eventi, Cultura e Sport, e Pietro Martino, assessore ai Lavori pubblici. In conclusione, tante le domande degli studenti agli ospiti e un proficuo dialogo intergenerazionale. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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