Gricignano, la protesta degli ex dipendenti Ecotransider: da 8 anni attendono Tfr e stipendi arretrati

di Antonio Taglialatela

Gricignano (Caserta) – Da otto anni attendono il versamento del Tfr i sessanta ex dipendenti di tre aziende rientranti nell’orbita della Ecotransider, la cosiddetta “fabbrica della puzza”, situata nella zona industriale di Gricignano, per anni al centro delle proteste della cittadinanza del comune aversano e di quelli limitrofi di Carinaro, Teverola e Marcianise.

L’azienda, che all’epoca era già in amministrazione giudiziaria dopo un’inchiesta che coinvolse la proprietà, fu chiusa nel 2016 a seguito della revoca dell’assegnazione dei suoli da parte del consorzio industriale Asi Caserta che rilevò il mancato versamento (per il quale oramai erano decaduti i termini) di oneri per l’acquisizione dell’area su cui insisteva la stessa azienda di trattamento rifiuti.

Insomma, pur non trovando una soluzione legata esclusivamente all’impatto ambientale (nella circostanza la puzza nauseabonda; motivazione che, in base alla normativa vigente, è molto difficile da rendere efficace per provvedimenti di chiusura dell’attività), Comune e Asi riuscirono comunque ad eliminare il problema, colpendo l’azienda sotto l’aspetto amministrativo-burocratico e facendo venire a mancare l’assegnazione, e quindi la disponibilità, dei suoli, uno dei requisiti necessari ed indispensabili per ottenere e mantenere l’autorizzazione a trattare i rifiuti. Un risultato a cui, tuttavia, non bisogna dimenticare, diede un contributo fondamentale la massiccia protesta popolare che riunì migliaia di persone per chiedere a gran voce la chiusura del sito.

All’epoca i 60 ex dipendenti vennero quindi licenziati, a parte qualcuno che riuscì ad andare in pensione; alcuni furono licenziati anche prima della chiusura e ad oggi attendono mensilità mai versate, in un caso addirittura 24. Nessuno di loro, comunque, ha ricevuto il Tfr e oggi si ritrovano in una sorta di “limbo” burocratico. Nonostante sia chiusa da otto anni, la Ecotransider, tuttora in amministrazione giudiziaria, risulta “attiva”, pertanto non è possibile eseguire pignoramenti. La soluzione sarebbe quella della dichiarazione di fallimento ma vi è uno scaricabarile tra l’attuale amministrazione giudiziaria e il tribunale di Napoli. Una situazione che non consente agli ex dipendenti nemmeno di accedere al Fondo di Garanzia dell’Inps per il Tfr. IN ALTO IL VIDEO

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