Calcio, addio a Sven Goran Eriksson: fu allenatore di Lazio, Roma e Sampdoria. Pochi mesi fa parlò del suo cancro: “Ho un anno di vita”

di Redazione

Lutto nel mondo del calcio per la scomparsa di Sven Goran Eriksson, 76 anni. L’ex allenatore e dirigente sportivo svedese aveva annunciato all’inizio dell’anno di avere un cancro al pancreas: “Nel migliore dei casi mi resta da vivere un anno o anche di più, nel peggiore anche meno – aveva detto – In realtà nessuno può esserne sicuro con certezza, è meglio non pensarci”.

Qualche giorno fa l’ultimo messaggio: “Spero che mi ricorderete come un ragazzo positivo che cercava di fare tutto il possibile. Non dispiacetevi, sorridete. Grazie di tutto, allenatori, giocatori, il pubblico, è stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi e prendetevi cura della vostra vita. E vivetela”. “Dopo una lunga malattia, Sven Goran-Eriksson è morto questa mattina a casa, circondato dalla famiglia”, si legge in un comunicato diramato dai familiari del tecnico svedese ai media britannici.

“I più stretti partecipanti al lutto sono la figlia Lina; il figlio Johan con la moglie Amana e la nipote Sky; il padre Sven; la fidanzata Yanisette con il figlio Alcides; il fratello Lars-Erik con la moglie Jumnong. La famiglia chiede rispetto per il loro desiderio di piangere in privato e di non essere contattati”, si legge ancora nel comunicato.

In Italia Eriksson aveva allenato negli anni ’80 Roma e Fiorentina, poi la Sampdoria e dal 1997 al 2001 la Lazio, vincendo lo scudetto nella stagione 1999-2000. Lasciata l’Italia, aveva allenato dal 2001 al 2006 la nazionale dell’Inghilterra.

Noto con il diminutivo di “Svennis”, nei suoi oltre quarant’anni di carriera è divenuto l’unico ad aver centrato il double, costituito dalla vittoria del campionato e della coppa federale nello stesso anno, in tre paesi diversi: Svezia, Portogallo e Italia. In queste tre federazioni calcistiche vanta un totale di cinque campionati (tra cui lo scudetto laziale nel 2000) e dieci tra coppe federali e supercoppe. In quest’ambito ha vinto quattro volte la Coppa Italia (con Roma, Sampdoria e Lazio – due volte): una in meno di Massimiliano Allegri, detentore del record, ed a pari merito con Roberto Mancini. La vittoria di una coppa nazionale con tre squadre diverse costituisce a sua volta un record – ancora condiviso con Mancini –, ed è l’unico allenatore ad averne vinte due con due squadre della stessa città (Roma).

In ambito europeo ha condotto la Lazio alla vittoria in Coppa delle Coppe e Supercoppa Uefa (perdendo anche una finale di Coppa Uefa), e l’ifk göteborg al successo in Coppa Uefa. Col Benfica ha disputato una finale di Coppa Uefa e una di Coppa dei Campioni, quest’ultima persa di misura contro il Milan di Arrigo Sacchi. È l’allenatore con il maggior numero di presenze nelle competizioni internazionali sulla panchina della Lazio (43).

Nel 2001 è diventato commissario tecnico della nazionale inglese, ruolo che ha ricoperto fino al 2006, guidando la squadra fino ai quarti nei Mondiali 2002 e 2006 e agli Europei 2004. Dopo una breve esperienza nel campionato inglese, e una sulla panchina della Nazionale messicana, ha guidato la Costa d’Avorio ai Mondiali 2010, per poi tornare ad allenare in Inghilterra nel campionato di seconda divisione. Nella parte finale della carriera ha guidato alcuni club del campionato cinese e per un breve periodo anche la Nazionale filippina nella Coppa d’Asia 2019.

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