Era passato dal dirsi “orgoglioso” dell’Italia, dove viveva dal 2011, a “un’insofferenza e acredine nei confronti degli usi e costumi occidentali”, arrivando anche a dichiararsi un “mujaheddin” ed esprimendo la volontà di andare a combattere.
E’ la “metamorfosi” di El Mahdi Tbitbi, il 28enne arrestato stamattina, a Milano, per istigazione a delinquere finalizzata al terrorismo. Dall’analisi dei suoi profili social è emerso un atteggiamento “di totale apertura nei confronti dell’Occidente” nel 2019, mutato “improvvisamente” e “senza alcuna apparente ragione” a partire dal 2022, come riportato nell’ordinanza di custodia cautelare a firma del gip Lorenza Pasquinelli. “Preparate le vostre teste ad essere tagliate, oh voi che aiutate il diavolo a sussurrare”, scriveva sui lo scorso autunno. E ancora: “Morire non è un problema, l’inferno sì”. Negli ultimi due anni, sottolineano gli inquirenti, l’uomo aveva avuto una “drastica inversione di tendenza”, con una radicalizzazione di stampo religioso, acuita dopo l’attacco di Hamas in Israele del 7 ottobre 2023.
Coordinate dal pm milanese Bruna Albertini e condotte dagli agenti della Digos, le indagini che hanno portato all’arresto del 28enne, fermato mentre si trovava in un centro di accoglienza di Milano dove saltuariamente lavorava come mediatore culturale interprete di arabo, hanno preso il via da una denuncia presentata lo scorso dicembre dal giornalista Daniele Capezzone, ex parlamentare e attuale direttore editoriale del quotidiano “Libero”. Il 28 novembre, dopo un suo intervento sul velo islamico all’edizione serale del Tg4, dove era stato invitato come ospite, Tbitbi gli aveva infatti mandato alcuni messaggi su Instagram: “Sciacquati la bocca prima di parlare del velo islamico. Volete un paese di p….., un paese di usa e getta. Attenzione, userò tutta la tua famiglia per fartelo capire. (…) Ve lo prometto che vi faccio pagare con la malvagità ogni piccola cosa contro fede di Dio. Anche con il nucleare. Giuro su Dio”.
A gennaio il tunisino era volato in Giordania, raggiungendo da lì l’Arabia Saudita. Stesso viaggio che era pronto a intraprendere a breve: aveva prenotato un biglietto aereo per il prossimo 20 settembre per la Giordania. A suo carico ci sono precedenti di polizia per reati contro la persona, il patrimonio ed in materia di stupefacenti.