Tributo a Italo Mattioli

di Gennaro Pacilio

Italo Mattioli con la maglia del LegnanoLa scalata al successo non segue sempre un percorso prestabilito, si può passare dalla nazionale Under 20 e finire poi in C1, senza però mai perdere identità e prospettive. Questa è la storia di Italo Mattioli da Gricignano, provincia di Caserta, punta esterna dal fisico brevilineo e dal tocco morbido. video

Esploso nelle giovanili del Foggia, dove si era trasferito giovanissimo, diventa uno dei pupilli di Pantaleo Corvino (attuale direttore sportivo della Fiorentina), in quel periodo ds del Lecce, che lo preleva per integrare la formazione Primavera della squadra pugliese. Italo non delude, anzi fa faville e vince due scudetti Primavera e due titoli da capocannoniere. Sembra pronto al grande salto e nel 2004 esordisce nella nazionale Under 20 e l’anno dopo debutta in serie A grazie a mister Zeman che lo butta nella mischia a Torino contro la Juventus, marcato a vista da un “certo” Zambrotta. Tutto sembra andare per il verso giusto, ma alcuni infortuni di cui rimane vittima sul campo gli precludono la possibilità di mettersi in evidenza nella formazione salentina e lui preferisce cambiare aria. Va in prestito a Catanzaro, in serie B, dove disputa un buon campionato in coppia con Corona, poi alla Salernitana e al Taranto in C1. In giro per l’Italia mostra il suo talento ma il grande calcio sembra essersi dimenticato di lui. La scorsa estate il Legnano (C1) lo prende in prestito con diritto di riscatto.

Una nuova tappa verso la definitiva consacrazione? Ecco cosa ci dice il ventiduenne talento campano: “La mia ascesa si è bloccata a Catanzaro, mi sono rotto il perone e sono sfumate anche trattative con squadre importanti. L’anno successivo sono andato a Salerno perché c’era Novelli, un seguace di Zeman che praticava il 4-3-3, il mio modulo ideale. Mi trovavo bene, ma i problemi societari mi hanno spinto a Taranto”.

Nuova stagione, nuovo prestito, come ti trovi a Legnano? “Legnano è un posto tranquillo, è una squadra umile, che lotta per salvarsi”.

Dove vedi il tuo futuro? A Lecce? “Il mio cartellino è ancora del Lecce, ma dopo anni di prestiti non so se ci sarà ancora l’occasione di ritornare a giocare nel Salento. Quando c’era Corvino era diverso, poi hanno fatto scelte diverse puntando su giocatori esperti e affermati. Ho saputo che il ds Angelozzi vorrebbe rinnovarmi il contratto che scade nel 2009, vediamo cosa succede, comunque mi hanno riferito di offerte dalla B, già per gennaio”.

Sei un attaccante di fantasia, a chi ti ispiri? “Il mio preferito è Di Natale dell’Udinese, ma stimo molto anche Miccoli

Per scoprirne segreti e pregi, abbiamo contattato anche l’allenatore del Legnano, Egidio Notaristefano: “Mattioli è una punta esterna, ma io lo vedo bene anche come trequartista o seconda punta. E’ un ragazzo rapido e tecnico, spero resti con noi fino a fine stagione, ultimamente lo utilizzo poco perchè abbiamo cambiato modulo, ma ho grande fiducia nelle sue doti”. Cosa gli manca per fare il grande salto? “Un po’ di fiducia nei suoi mezzi e soprattutto deve capire che l’attaccante moderno deve anche integrarsi nella manovra e saper difendere. Comunque ha il talento per giocare in serie A”. E così sia. Tutti noi che lo conosciamo non possiamo che confermare le ultime parole pronunciate dal suo allenatore.

Ad Italo abbiamo dedicato un video di circa 20 minuti che raccoglie immagini delle sue prodezze.

Tributo a Italo Mattioli – guarda il video

Il sito ufficiale del Legnano Calcio

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