GRICIGNANO. Se lo sono guadagnati. Per i ragazzi della Scuola Secondaria di I grado Giovanni Pascoli di Gricignano non poteva esserci un regalo più bello di un viaggio di cinque giorni in Polonia offerto dal Comune.
Sono partiti in 40 lo scorso 19 aprile, godendosi finalmente il premio per la suggestiva manifestazione organizzata dalla scuola nella sala consiliare del Municipio, in occasione della Giornata della Memoria, lo scorso 27 gennaio. Alla memoria collettiva servono i luoghi, i ghetti, i campi di stermini, i monumenti, le opere darte, i musei aveva esordito in quella sede la dirigente della Pascoli, professoressa Enza Di Ronza. E ora i suoi alunni sono in viaggio di istruzione in Polonia, presso i campi di concentramento di Auschwitz, dove la storia possono toccarla con mano, dove possono capire che la Shoà non è una perversa invenzione di qualche storico del partito dei vincitori, ma lamara verità del partito dellumanità. I ragazzi, giunti il 19 aprile allaeroporto di Varsavia, accompagnati anche dal sindaco Andrea Lettieri e dagli assessori Luigi Diretto e Giacomo Di Ronza, il giorno dopo hanno visitato la capitale per poi recarsi ad Auschwitz, con sosta intermedia a Czastochowa dove è conservata licona della Madonna nera. Lunedì 21 visita guidata alle miniere di sale di Wieliczka, le più antiche della Polonia, ancora in attività. Martedì 22 visita a Cracovia, città natale di Papa Giovanni Paolo II, ricca di monumenti gotici e rinascimentali. Il ritorno è previsto per mercoledì 23. Intanto, telefonano a casa, gli studenti, e raccontano emozionati lesperienza importante che stanno vivendo. Hanno varcato il cancello che dice Arbeit macht frei, attraversato i viali tra le costruzioni di mattoni rossi, sono entrati nelle stanze dei forni, alzato lo sguardo alle cime dei camini. I professori che li accompagnano confidano che nessuno è riuscito a sottrarsi alla commozione suscitata da quei luoghi e dai loro fantasmi. Non cè lezione migliore, non cè lezione che tenga ugualmente col fiato sospeso dallinizio alla fine.
La foto ci è stata inviata via Mms da un allievo della “Pascoli”