Teverola, inchiesta corruzione: si dimette anche il consigliere di minoranza Pasquale Buonpane

di Redazione

Teverola (Caserta) – Dopo il vicesindaco Tommaso Barbato e il consigliere di maggioranza Pasquale De Floris, anche il consigliere di minoranza Pasquale Buonpane ha deciso di rassegnare le dimissioni dall’Assise dopo aver ricevuto la notifica dell’interrogatorio di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta corruzione riguardante la lottizzazione Schiavone, i lavori in via Roma e l’agriturismo “La Sosta”. Fatti risalenti alla precedente amministrazione comunale guidata dallo stesso Tommaso Barbato, in cui Buonpane era consigliere di maggioranza, prima di passare all’opposizione per poi sfiduciare, insieme ad altri otto consiglieri, e mandare a casa l’allora primo cittadino nell’aprile 2023.

15, in totale, gli indagati, tra politici, tecnici e imprenditori, per i quali il sostituto procuratore del tribunale di Napoli Nord, Cesare Sirignano, ha chiesto la misura cautelare degli arresti domiciliari, come emerso da indiscrezioni nei giorni scorsi. Oltre a Barbato, De Floris e Buonpane, sono coinvolti l’ex sindaco Biagio Lusini, il tecnico Davide Vargas, ex dirigente dell’Urbanistica, il proprietario del terreno destinato alla realizzazione di immobili in località “Madama Vincenza”, Pasquale Schiavone, e l’imprenditore Angelo Morra. Per loro è stato fissato dal giudice per le indagini preliminari Daniele Grunieri, per il prossimo 8 ottobre, l’interrogatorio preventivo previsto dalla recente riforma Nordio per gli indagati destinatari di richiesta di misura cautelare.

Coinvolti nell’indagine anche Biagio Pezzella, attuale assessore all’Ambiente e già assessore nell’era Barbato, e l’ex assessore Crescenzio Salve, candidato non eletto alle ultime amministrative, insieme ai tecnici Gennaro Pitocchi, Nicolino Botti e Alessandro Pisani, Teresa La Palomenta (moglie di Pitocchi), all’imprenditore Giovanni Miniero, al responsabile dell’area finanziaria dell’Ente Massimiliano Schiavone, Carlo Verde, di Parete, titolare della ditta che si stava occupando dei lavori di via Roma (fino a quando la società non è stata raggiunta da un’interdittiva antimafia), ed Emilio Chianese, patron della società “Agribio” che gestisce la struttura “La Sosta”, aperta come agriturismo ma, come sostiene il Comune di Teverola, di fatto un bed & breakfast, tant’è che è da anni al centro di un contenzioso giudiziario.

Quella dei terreni della “lottizzazione Schiavone”, situati al confine tra Teverola e Carinaro, è una vicenda che va avanti sin dalle elezioni amministrative del 2019, tant’è che, pochi mesi dopo la vittoria della coalizione di Barbato, i carabinieri fecero visita all’ufficio tecnico comunale per acquisire documentazioni e copie di permessi a costruire. Al centro dell’inchiesta soprattutto i permessi a costruire per la realizzazione del “Parco Iris”, iniziativa privata di edilizia insediativa di tipo abitativo ritenuta illegittima. Il parco, come l’immobile realizzato dal costruttore Miniero in via Fratelli Bandiera, è stato sottoposto a sequestro giudiziario.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico