Casapesenna (Caserta) – Lunedi 28 ottobre, alle ore 16, si terrà l’inaugurazione del progetto di valorizzazione del bene confiscato denominato “Comunità per minori in area penale” in via Genova, a Casapesenna. Il bene, confiscato a Salvatore Nobis, è diventato una Comunità alloggio per minori in area penale, totalmente attrezzata per poter ospitare otto minori, una struttura pensata per rispondere alle esigenze del Centro di Giustizia Minorile della Regione Campania per il trattamento di minori in area penale.
Il Comune di Casapesenna è stato beneficiario di un finanziamento della Regione Campania grazie al quale è stato possibile realizzare i lavori di ristrutturazione e di adeguamento funzionale, mentre Agrorinasce, oltre ad aver collaborato con il Comune in ogni fase, ha effettuato il bando per l’affidamento in gestione dell’intero immobile per finalità sociali, bando che è stato aggiudicato alla cooperativa sociale Autonomy Onlus.
La Comunità alloggio è iscritta nell’elenco aperto delle strutture residenziali per minorenni e giovani adulti in rapporto di collaborazione con il Centro per la Giustizia Minorile e di Comunità per la Campania. Nel corso della giornata inaugurale verrà stipulato il protocollo d’intesa la il Centro di Giustizia Minorile della Regione Campania e Agrorinasce volto a sviluppare attività che favoriscano l’inserimento sociale e lavorativo dei minori ospitati, anche attraverso i beni confiscati amministrati da Agrorinasce.
Alla giornata inaugurale saranno presenti: Giustina Zagaria, sindaco di Casapesenna, Elena Giordano, presidente di Agrorinasce, Giovanni Allucci, amministratore delegato di Agrorinasce, Salvatore Leccia, della cooperativa sociale Autonomy Onlus, Nicola Palmiero, responsabile del Centro di Giustizia Minorile della Regione Campania, Raffaello Falcone, procuratore aggiunto del Tribunale di Napoli, Lucia Volpe, prefetto di Caserta, Alessandro Buccino Grimaldi, direttore generale del Personale, delle Risorse e dell’Attuazione dei provvedimenti del Giudice Minorile, Maria De Luzenberger, procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, Piero Avallone, presidente del Tribunale dei minorenni di Salerno, Patrizia Imperato, procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Salerno, Margherita Di Giglio, magistrato di Sorveglianza presso il Tribunale dei Minorenni di Napoli, Gianpiero Zinzi, parlamentare componente della commissione parlamentare antimafia, Gerolamo Cangiano, parlamentare, Vice Presidente della commissione sulle ecomafie, Stefano Graziano, parlamentare componente della commissione Difesa e vigilanza Rai, il prefetto Mario Morcone, assessore regionale alla Sicurezza e legalità ,e l’onorevole Andrea Ostellari, sottosegretario al Ministero della Giustizia.
Giovanni Allucci, amministratore delegato di Agrorinasce, dichiara che “i beni confiscati devono essere destinati al servizio della collettività, salvaguardando le categorie sociali più fragili e diventare motore di sviluppo per il territorio”. Agrorinasce – Agenzia per l’innovazione, lo sviluppo e la sicurezza del territorio da più di 26 anni opera nella rivalorizzazione dei beni confiscati, con oltre 200 beni in gestione “Dietro ciascuna inaugurazione ci sono anni di lavoro, di attese, di ostacoli da superare e vedere che un bene apre le sue porte e che funziona vuol dire che siamo sulla strada giusta”.
“Ogni bene confiscato che apre le porte ad attività rivolte al sociale, come in questo caso, è una testimonianza di uno Stato, di istituzioni e di amministrazioni che funzionano. – così Giustina Zagaria, sindaco di Casapesenna – Ogni bene confiscato aperto è un tassello, un pezzetto di puzzle, come se ogni cosa stesse pian piano andando al proprio posto, verso la normalità. Sono molteplici ormai i beni confiscati a Casapesenna riconsegnati alla collettività, la società ha bisogno di esempi da seguire, per questo bisogna puntare ai fatti più che alle parole come stiamo facendo”.
Salvatore Leccia, responsabile della Cooperativa sociale Autonomy Onlus, commenta: “I minori ospitati hanno commesso reati e seguono percorsi alternativi al carcere. Le domande che più spesso ci rivolgono sono ‘Dove ci troviamo? Cosa significa bene confiscato?’. La risposta dell’equipe è: ‘Ci troviamo in un luogo dove lo Stato ha vinto’. Confiscare infatti significa “restituire alle nostre terre un bene immobile realizzato con denari della violenza e della sopraffazione”. Più di un minore sta provando a cambiare, noi ci metteremo anima e competenze perché sottrarli dal male è un investimento in positivo per tutti”.