Gricignano (Caserta) – Gricignano si è svegliata con il rumore di una protesta vibrante e compatta: un lungo corteo ha attraversato il cuore della cittadina, partendo dalla piazza centrale fino alla zona industriale, per gridare un deciso “No al Biodigestore” (guarda il video in alto). Sotto un cielo che sembrava farsi eco delle preoccupazioni della popolazione, numerosi sindaci, studenti, associazioni e rappresentanti dei territori non solo dell’agro aversano e atellano, ma anche dall’area a nord di Napoli, si sono ritrovati uniti, spinti da un’urgenza condivisa di difendere l’ambiente e la salute pubblica. Il mega impianto da 110mila tonnellate di rifiuti l’anno, che la “Edison Next Environment” intende realizzare nell’area industriale Asi di “Aversa Nord”, è percepito come una minaccia non solo per i comuni della zona ma capace di superare i confini territoriali, tracciando una linea rossa invalicabile: la tutela della qualità della vita delle comunità. Alla vigilia della manifestazione, anche il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, si è apertamente schierato con i manifestanti, ribadendo la necessità di proteggere il territorio.
Lettieri: “Pronti a denunciare Enti che esprimono pareri ‘leggeri’” – “I nostri cittadini lanciano un appello, di cui ci facciamo portavoce, per la tutela della salute pubblica”, ha detto il sindaco Vittorio Lettieri, ricordando che “in Consiglio abbiamo approvato due delibere che riconoscono come la nostra zona industriale sia oramai satura in ordine alla presenza di impianti di trattamento rifiuti”. Non solo. Il primo cittadino lancia un avvertimento anche agli Enti (come Asl e Arpac) che nella prima conferenza di servizi hanno espresso dei pareri piuttosto “leggeri”: “Siamo pronti a denunciare eventuali profili di responsabilità civile e penale laddove i prossimi pareri non siano supportati da un’attenta istruttoria”.
Gli attivisti: “Qui si muore, noi non ci arrendiamo” – Anche gli attivisti chiedono agli Enti preposti di produrre pareri che considerino tutte le criticità del territorio da punto di vista ambientale e sanitario, come sottolinea Giovanna Moretti del Comitato “No Biodigestore”: “Qui ormai non contiamo più i morti causati dall’inquinamento del territorio. Asl, Arpac e Ufficio Via della Regione Campania tengano conto questi impianto non è compatibile con un territorio inquinato come il nostro. Qui non viviamo bene”. “Questo è un ecomostro, in un’area in piena ‘Terra dei Fuochi’, dove c’è un aumento esponenziale di malattie tumorali”, aggiunge
Enzo Tosti di “Stop Biocidio”, ribandendo che “noi non ci arrenderemo mai, ci legheremo dinanzi ai cancelli del cantiere”. Per l’attivista atellano è necessaria una “gestione dei rifiuti virtuosa” costituita da “impianti a gestione pubblica e di piccole dimensioni”. Una posizione che ha suscitato qualche polemica poiché da più parti il “no” è totale all’insediamento di nuovi impianti, che siano pubblici o privati. “Iniziamo a pensare – risponde Tosti – ad una politica seria sulla gestione degli impianti ma alle decisioni sull’ubicazione devono innanzitutto partecipare le comunità, con ognuno che potrà esprimere il proprio parere”. L’iniziativa del biodigestore “è una proposta criminale”. Non usa mezzi termini il medico Paolo Fierro, del Coordinamento Campania Diritto Salute: “Non si può aggiungere altra nocività ad un territorio che ha già sofferto di decenni di inquinamento, con bonifiche mai effettuate”.
Il parere dell’Asi Caserta – La “Edison Next Environment”, subentrata ad “Ambyenta Campania” per la realizzazione dell’impianto di biometano da Forsu lo scorso settembre ha notificato al Comune di Gricignano il ricorso per ottemperanza al fine di dare esecuzione alla sentenza del Consiglio di Stato che, nel settembre 2023, ha accolto l’appello della società. I supremi giudici amministrativi hanno ritenuto valida la contestazione della Edison sul parere negativo del consorzio Asi Caserta che ha negato, in entrambe le conferenze di servizi finora tenutesi, l’assegnazione del terreno sulla base di un “impatto sociale” negativo che l’impianto produrrebbe sull’intero agglomerato industriale. Questo nonostante il Tar Campania avesse sottolineato che la normativa regionale vigente intesta al Consorzio Asi “il potere di gestire gli aspetti ‘dinamici’ della pianificazione del territorio consortile, attraverso il rilascio o meno dei nulla osta all’insediamento; ciò per consentire il pieno perseguimento di quegli obiettivi di sviluppo industriale al cui conseguimento è, per l’appunto, preposto l’ente pubblico economico consorzio”.
Gli ultimi atti del Comune – In vista della conferenza di servizi, spostata intanto dal 13 novembre al 25 novembre, il Consiglio comunale di Gricignano ha approvato nell’ultima seduta del Consiglio comunale l’individuazione di aree non idonee alla localizzazione di impianti di trattamento rifiuti sul territorio comunale. “Un atto di indirizzo politico volto a far sì che il nostro territorio possa pianificare anche in materia di gestione dei rifiuti, facendo riferimento alla normativa regionale, nazionale ed europea”, ha spiegato l’assessora all’Ambiente, Francesca Tessitore. Tra i criteri adottati per stabilire che le aree non siano idonee quello dell’alta densità di insediamenti che trattano rifiuti che già caratterizza un determinato territorio. E in tal senso la zona industriale di Gricignano, situato nell’area Asi “Aversa Nord”, viene considerata “satura”. Altro criterio è la distanza di tali impianti dal centro abitato, considerando anche i fattori climatici e sanitari. L’Assise, inoltre, ha approvato la modifica dell’articolo 10 delle norme tecniche di attuazione al vigente Piano regolatore generale. L’assessore all’Urbanistica, Raffaele Russo, ha spiegato che si tratta di una modifica mirata ad evitare la “sovrasaturazione” del territorio industriale vista la già altissima concentrazione di aziende che trattano rifiuti pericolosi e non che inficiano la qualità dell’aria, favorendo gli impianti che rispetteranno i principi di prossimità, ossia che lavoreranno i rifiuti prodotti solo dal Comune di Gricignano o, al massimo, di quelli confinanti”. IN ALTO IL VIDEO