GRICIGNANO. Lo scorso 16 ottobre Andrea Lettieri si dimetteva dalla carica di sindaco, episodio che rappresentava il culmine della crisi politica apertasi in seno alla maggioranza consiliare.
Crisi determinata dalle nette divergenze allinterno della coalizione in merito alla vendita della nuda proprietà dei terreni Peep, situati nei pressi della Us Navy. Due i fronti che si creavano: da un lato il gruppo del sindaco (Pd-Udc-indipendenti) che voleva approvare al più presto la delibera consiliare, dallaltro quello formato da alcuni consiglieri, ribattezzati scissionisti (Udeur), che chiedevano un parere tecnico-legale prima dellapprovazione definitiva. Perché vendere un pezzo di paese? Per evitare il dissesto finanziario dellEnte, questa la motivazione di Lettieri e di larga parte della maggioranza. Una situazione economico-finanziaria pericolosa derivata, come spiegava lassessore al ramo Giacomo Di Ronza, dal debito di 1 milione e 644mila euro, riguardante lo sforamento del Patto di Stabilità e gli arretrati con lAcquacampania, relativamente alle acque di depurazione.
Dopo circa un mese di incontri, ufficiali e ufficiosi, durante i quali si era ipotizzata la fine dellamministrazione in carica, arrivava la svolta. Dallopposizione entravano in maggioranza ben tre consiglieri: aderivano al Pd Carmine Froncillo e Antonio Guida (che nel frattempo aveva surrogato il dimissionario capogruppo della minoranza Carmine Della Gatta) mentre il gruppo Udc si rinfoltiva con Giuseppe Iuliano. LUdeur, da parte sua, ottenuta e accettata la relazione tecnica richiesta, dava il placet per lapprovazione del provvedimento, che avveniva nella seduta consiliare dl 4 novembre, in cui Lettieri ritirava le dimissioni.
Lassessore Di Ronza riferiva che la valutazione dei terreni Peep era di 44 euro al metro quadro che, calcolati per 530mila metri quadri oggetto di vendita, facevano circa 24 milioni di euro. Con questa somma era possibile estinguere il debito di 1 milione e 644mila euro, evitare quindi il dissesto, nonché estinguere di alcuni mutui, ridurre qualche tributo (come la Tarsu) e utilizzare la restante, e consistente, parte nellambito di un programma di opere e iniziative da stilare.
Gricignano è da allora diventata milionaria? Assolutamente no, perché fino ad oggi il Consorzio per Gricignano non si è fatto avanti per sborsare la rilevante cifra, ritenendola poco conveniente perché esosa, nonostante siano tariffe regolate dalla normativa. E se entro il 31 gennaio la situazione resterà tale, lamministrazione sarà costretta a revocare immediatamente la delibera. Certo, il provvedimento si potrà replicare ma potrebbe fare la stessa fine del precedente, anche perché i prezzi certamente non diminuiranno rispetto ad oggi.
dal Corriere di Caserta, 18.01.08