I governi di Israele e Libano hanno accettato la proposta Usa per un cessate il fuoco. Il governo israeliano ha infatti approvato la tregua con Hezbollah in Libano. Ci sarà un cessate il fuoco di 60 giorni che potrebbe costituire la base di una tregua duratura. “Non ci saranno truppe Usa nel sud del Libano”, ha assicurato Biden.
Il premier Netanyahu ha precisato: “Manteniamo la libertà militare e, se Hezbollah si riarma, attaccheremo”. L’obiettivo ora è “concentrarsi sulla minaccia iraniana e isolare Hamas”. Che però, a sorpresa, afferma: “Siamo pronti per la tregua a Gaza”. Gli aerei israeliani hanno comunque martellato Beirut fino allo scattare della tregua, sganciando bombe anche in zone finora non toccate dai raid. In risposta all’attacco alla capitale, Hezbollah ha lanciato “droni contro un gruppo di obiettivi militari sensibili nella città di Tel Aviv e nei suoi sobborghi”.
La Russia ha giudicato “positivamente” l’accordo per il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. “Vediamo positivamente ogni accordo, potenziale o concluso, che possa fermare la spirale di violenza, fermare lo spargimento di sangue in Libano e prevenire un’ulteriore espansione delle ostilità, ma (tali accordi) devono essere effettivi”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, citata dall’agenzia Ria Novosti.
Intanto, Benjamin Netanyahu ha deciso che Israele notificherà alla Corte penale internazionale dell’Aja la sua intenzione di ricorrere in appello contro i mandati di arresto emessi per lui e l’ex ministro della Difesa Yoav Galant. Netanyahu ha preso la decisione all’ultimo minuto, dato che il termine ultimo per il ricorso scade oggi a mezzanotte. Lo riferisce Ynet.