Trasnova ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per 97 lavoratori, coinvolgendo gli stabilimenti di Pomigliano d’Arco, Melfi, Torino e Piedimonte San Germano. La decisione è stata attribuita alla volontà di Stellantis di “cessare tutti i contratti-affidamenti in essere al 31 dicembre 2024”. La notizia ha scatenato forti preoccupazioni tra i dipendenti, che ora si interrogano sul proprio futuro.
La protesta dei lavoratori – “Abbiamo ricevuto le lettere di licenziamento, adesso che cosa facciamo?”, si chiedono i lavoratori in presidio permanente all’esterno dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco (Napoli). La protesta simboleggia la disperazione e il senso di abbandono di coloro che rischiano di perdere il lavoro, una situazione che potrebbe coinvolgere fino a 400 famiglie.
La visita di Elly Schlein e la solidarietà del Pd – Sul luogo del presidio è giunta la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che ha espresso solidarietà ai lavoratori: “Questi lavoratori e queste lavoratrici sono coloro che tengono in piedi il nostro Paese: non si possono lasciare 400 famiglie per strada. Peraltro, appena prima di Natale”. Schlein ha ribadito che il PD è presente e attivo nella difesa del lavoro.
Le richieste al governo e le proposte del Pd – La segretaria dem ha chiesto al governo di rivedere il taglio di 4,6 miliardi di euro ai fondi per l’auto e di impegnarsi per un fondo europeo sull’automotive. “Noi vogliamo che questi lavoratori siano alla guida dell’innovazione del settore”, ha dichiarato Schlein, sottolineando che il futuro del comparto automobilistico italiano dipende anche dalle scelte governative.
Il tavolo con Stellantis del 10 dicembre – Un appuntamento cruciale sarà il tavolo con Stellantis, in programma per il 10 dicembre, durante il quale Schlein ha sottolineato la necessità di bloccare la procedura di licenziamento e riconfermare la commessa per evitare lo smantellamento di una filiera strategica in Italia.
La risposta a Carlo Calenda – A margine del presidio, Elly Schlein ha risposto alle critiche del leader di Azione, Carlo Calenda, che l’aveva esortata a “dire qualcosa di sinistra” sulla vicenda. “Il PD c’era, c’è e ci sarà sempre, a difesa del lavoro”, ha dichiarato, invitando Calenda a concentrarsi sulle responsabilità del governo.
Un Natale a rischio per 400 famiglie – Il rischio di lasciare senza lavoro 400 famiglie in prossimità delle festività natalizie amplifica il dramma umano della vicenda. I lavoratori non chiedono ammortizzatori sociali o cassa integrazione, ma la possibilità di continuare a svolgere il proprio lavoro, mettendo a disposizione le competenze che rappresentano un valore irrinunciabile per l’Italia.