Mondragone, Ambc: “Come sono stati spesi i soldi dei Servizi Sociali nel 2024?”

di Redazione

Mondragone (Caserta) – «Per il 2025 oltre 600mila aggiuntivi per il welfare. Ma come sono stati spesi quelli del 2024?». Se lo chiede l’Ambc – Associazione Mondragone Bene Comune.

Riceviamo e pubblichiamo: «In tutti questi anni non abbiamo mai smesso di cercare di fare luce sui Servizi sociali, di denunciare mancanze e ritardi di un Settore strategico dell’azione pubblica municipale, di proporre alternative e un nuovo modo di approcciarsi al welfare. Offrendo sempre numeri e dati in grado di rappresentare al meglio la situazione di grave crisi sociale che attraversa la città. Il Settore del welfare è, come si sa, ad alto tasso di discrezionalità, è fortemente esposto a possibili forme clientelari e, come pochi altri, a ipotesi di illegalità e corruzione. Ma è anche un Settore che a livello nazionale ha subito in questi anni profondi cambiamenti legislativi, in alcuni casi molto positivi. Riforme che sembrano però scivolare addosso all’Amministrazione Lavanga, che continua imperterrita a gestire i Servizi sociali allo stesso modo come venivano gestiti nel lontano passato, quando invece servirebbe ripensare strategie, esperienze e strumenti. In questi 7 anni e mezzo di Lavanga al governo della città, come vicesindaco prima e ora come Sindaco (e tralasciando il lungo pregresso passato amministrativo di Lavanga), sul welfare locale non vi è stata alcuna innovazione.

E’ l’opacità comunque il tratto più preoccupante del modo di fare (o non fare) di questi 7 anni e mezzo di Francesco Lavanga al “comando” della città. Per ora il nostro appello alla trasparenza di qualche mese fa (l’ultimo in ordine di tempo) è rimasto “lettera morta”. Per il 2024 Mondragone ha ricevuto risorse aggiuntive pari ad € 314.396,22 per 41 posti di Asilo nido e ad € 196.329,49 per lo sviluppo dei servizi sociali. Qualcuno è a conoscenza di come siano stati spesi questi soldi e con quali ricadute sociali? Anche per confutare eventuali illazioni relative a risorse statali a destinazione vincolata a politiche di welfare utilizzate per festicciole, tra frizzi, lazzi e cotillon.

Rendicontare alla città (non soltanto al Governo) come sono stati spesi i soldi ricevuti per il welfare si dovrebbe avvertire come un obbligo. Così come dovrebbe essere di normale amministrazione far conoscere alla città il numero, per esempio, dei cittadini che stanno usufruendo delle due nuove misure di contrasto alla povertà, ossia l’assegno d’inclusione e il supporto per la formazione e il lavoro, in modo da rappresentare anche le situazioni di bisogno e di disagio che attraversano Mondragone. Poiché però sarà difficile piegare questa Amministrazione alla normale e continua trasparenza, non ci resta che sperare in qualche iniziativa istituzionale di qualche Consigliere di “buona volontà” in grado di pretendere la necessaria conoscenza sul complesso delle attività dei Servizi sociali, in modo da informare la Città.

Anche per il 2025 il comune di Mondragone riceverà risorse aggiuntive dallo Stato per i Servizi sociali, per un ammontare di 607.619,58 €. Per raggiungere gli obiettivi di servizio 2025 relativi all’asilo nido Mondragone riceverà ben 375.738,06 di €. Risorse che dovranno servire per garantire il servizio a 49 utenti. E’ possibile, bontà vostra, conoscere a chi andranno queste risorse, visto che l’unico Asilo nido pubblico, quello presso la Scuola Arcobaleno, non è mai entrato in funzione ed è stato addirittura vandalizzato? Mondragone riceverà poi 8778,09 € per garantire a 2 utenti con disabilità il servizio di trasporto scolastico e 223.103,43 € per il raggiungimento degli obiettivi 2025 relativi ai Servizi sociali. E anche in questo caso la Città avrebbe il diritto di conoscere come si intendono spendere tali fondi e come sono stati spesi quelli ricevuti nel 2024 (per fermarci all’ultimo anno, anche se andrebbe passata in rassegna tutta la spesa per Servizi sociali degli ultimi 7 anni e mezzo di “dominio Lavanga”).

Da anni si denuncia a livello nazionale che le mafie hanno interesse ad essere presenti anche nei servizi sociali. Qualcuno è arrivato addirittura a parlare di “assedio del sociale”. Il core business delle mafie è quello che non si vede. Per scongiurare tutto ciò occorre innanzitutto rendere trasparente la spesa sociale e tutte le procedure ad essa collegate e far conoscere i risultati ottenuti attraverso tale spesa pubblica. Infine, per il “dopo Lavanga” occorrerà pensare ad un nuovo sistema di welfare municipale, sviluppando innanzitutto pratiche collaborative».

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