Napoli – Flash mob a Forcella, davanti al garage “Spaccanapoli”, dove la scorsa settimana il parlamentare Francesco Emilio Borrelli ha subito una violenta aggressione da parte di alcuni appartenenti al clan Mazzarella che gestiscono la sosta abusiva e gli affari illeciti della zona. La violenta aggressione subita da Borrelli ha richiesto l’intervento di diverse pattuglie della Polizia di Stato. Oggi la risposta della società civile.
“Importante metterci la faccia per far capire a queste persone che noi non abbiamo paura. Purtroppo Napoli è divisa in due fazioni, quella bella, come le persone che sono qui, e la melma. Una melma composta anche da ragazzini armati che si prendono il diritto di togliere la vita a qualcuno, come nel caso del mio fidanzato. Quello di oggi è un grido per dire no alle armi e che noi non abbiamo paura”, ha detto la fidanzata di Santo Romano, presente alla manifestazione assieme al papà di Giògiò Cutolo. Accanto al parcheggio dove si è consumata l’aggressione è apparsa anche una scritta “Borrelli munnezz, cialtrone, camorrista” che l’artista Ruben D’Agostino ha trasformato in “Borrelli è la speranza! Cialtroni”.
Al flash mob, organizzato proprio dall’artista e attivista dei Verdi Ruben D’Agostino, da Nelide Milano, del Comitato Mamme, e Raffaele Del Giudice, hanno partecipato: Liudmyla Skliar, la donna gambizzata durante un agguato alla Sanità; Carlo Migliaccio, consigliere comunale di Napoli; l’avvocato Angelo Pisani; il giornalista Pino Grazioli; Cosimo Merolla, di Livello Alto; e rappresentati comunali e municipali di Europa Verde Salvatore Iavarone, Agostino Galiero, Lorenzo Pascucci, Paolo Murolo, il rappresentante di Europa Verde regionale Antonio Borrelli.
“Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato a questa manifestazione. Con forza – ha commentato Borrelli – abbiamo ribadito che la Napoli per bene, che rispetta le regole e la sua città, non si piega davanti ai farabutti che vogliono mangiarsi Napoli pezzo dopo pezzo. Continueremo a combattere contro queste persone, perché non è possibile che qui si arrivi anche ad uccidere per un posto auto. Bisogna intervenire in fretta, con la massima fermezza. Non c’è più tempo. Un quartiere abbandonato all’illegalità, al degrado, dato in pasto alla criminalità. Bisogna riaffermare la presenza dello Stato e della legge al più presto”. Intanto, è giunta notizia che uno degli operatori aggrediti la settimana scorsa ha deciso di lasciare il 118. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA