GRICIGNANO. E inutile restare in un circolo dove a decidere sono esclusivamente gli amministratori comunali, mentre gli iscritti vengono ritenuti dei semplici fessi alla loro mercé.
Parole pesanti, dalle quali traspare rabbia e senso di sfiducia verso un partito, il Pd, che a Gricignano stenta a decollare e a creare un direttivo che possa davvero coinvolgere tutti gli iscritti nelle scelte che riguardano la vita politico-amministrativa della cittadina. Parole con cui larchitetto Andrea Aquilante e Carlo Buonanno, domenica scorsa, in unassemblea nella sede di piazza Municipio, hanno dato il benservito al locale circolo dei democratici, ufficializzando il loro abbandono.
I due già da qualche mese erano in rotta con il circolo coordinato di fatto dallassessore Tonino Guida e dagli altri amministratori del Pd. Alle ultime primarie si erano schierati a favore della mozione Franceschini, in netta contrapposizione con la maggioranza del partito, divisa fra due liste in appoggio a Bersani. Ed ottennero anche un inaspettato exploit dalle urne che però non hanno mai vantato perché, spiegano Aquilante e Buonanno, noi non volevamo cariche nel direttivo e deleghe provinciali, non ci sono mai interessate, lunico obiettivo era quello di eliminare dal circolo quella cappa di potere rappresentata dagli amministratori comunali, i quali hanno raggiunto un livello di superbia e di megalomania tanto da voler impedire agli iscritti addirittura il libero arbitrio.
Loro decidono se una riunione deve essere convocata o meno, quando una stessa riunione deve iniziare o deve finire, di quale argomento o meno si può parlare. Loro incalzano i due dissidenti decidono candidature, alleanze, con chi dialogare o meno in vista dei prossimi importanti appuntamenti elettorali. In tutto questo senza minimamente coinvolgere gli iscritti, ai quali si limitano soltanto a rapportare quanto già hanno deciso e, dunque, ciò che ormai non può essere più discusso o cambiato. Così hanno fatto per le primarie, così faranno per le elezioni provinciali e per le prossime amministrative, quando lunica facoltà degli iscritti sarà quella votare chi loro indicheranno. Insomma, per farla breve, loro fanno e loro sfanno.
I nostri amministratori aggiungono non vedono che loro stessi, il passato, il presente e il futuro sono sempre loro, il resto è nulla. Alcuni pretendono di dominare la sezione non certamente attraverso il confronto democratico, ma con lignobile uso delle tessere, esclusivamente per avere lo strumento necessario ai propri fini politici. Altri sentono il partito come un fastidioso intralcio alla loro vita amministrativa, come una suocera a cui dar conto. Tutti non amano la democrazia, sono ormai privi di senso democratico, altro che Partito Democratico, sembra il partito Fascista.
I due dissidenti poi sottolineano il principio, dettato dagli amministratori, secondo cui il Pd debba essere ripartito in base alla forza elettorale espressa dai consiglieri comunali. Ciò affermano Aquilante e Buonanno presuppone che chi non si è mai candidato non debba rappresentare un fico secco, né oggi né mai. Farneticazioni.
Poi lappello agli iscritti: Chiediamo a tutti gli iscritti di lasciarli soli, di andare via da quella gabbia per polli e di organizzare il vero Pd altrove. Noi siamo convinti che il futuro di Gricignano non può e non deve essere ancora una volta nella classe dirigente che ci ha rappresentato fino ad oggi. Restare nella gabbia per polli significa privarsi anche della libertà di criticare loperato di una amministrazione sgarrupata in ogni suo dettaglio. Le prossime provinciali, le regionali e probabilmente anche le imminenti elezioni comunali non possono vedere un Partito democratico nelle mani di Tonino Guida che pretende di avere un compito di coordinamento senza che nessuno glielo abbia mai conferito.
Suiprossimi appuntamenti elettorali: E un completo disastro, i giochi politici sono in pieno svolgimento, hanno già deciso la lista e incoronato il nuovo candidato a sindaco, già si gira per le case degli amici a prendere impegni. E quei fessi del Pd stanno ancora discutendo sulla nomina del direttivo. A quelli che contano diciamo esplicitamente che sbagliano se pensano di bloccarci nella gabbia a litigare con Tonino, che rispediamo ai mittenti.
E concludono parlando dellimminente futuro: Noi partiamo con un nuovo progetto politico, con un nuovo Pd. Il Pd liberato. Chiaramente sono invitati tutti coloro che credono nella democrazia. Poi vedremo pure a Caserta come la pensano ma non abbiamo nessuna fretta di saperlo. Usciti dalla gabbia, liberi da qualsiasi condizionamento politico, in seguito esprimeremo pareri e riflessioni su ogni attività amministrativa in atto, principalmente nel tentativo di informare la popolazione sulloperato dei nostri amministratori, cosa che, potrà sembrare assurda, di per sé già costituisce (per loro) un atto di terrorismo estremo.