Teverola, insulti di Pezzella a Gnasso durante Consiglio: il caso diventa “virale”

di Antonio Taglialatela

Teverola (Caserta) – “Ma statt zitt nu poc tu…azz oh…parl semp…par a chiccherenell ‘ncop o c****”. Una frase, pronunciata ieri dal consigliere indipendente Biagio Pezzella all’indirizzo dell’esponente dell’opposizione Pasquale Gnasso, durante la seduta del Consiglio comunale, che ha suscitato numerose reazioni di indignazione, sia per la volgarità che per la presunta matrice omofoba.

Eletto con la maggioranza del sindaco Gennaro Caserta, che lo aveva nominato assessore, poi dimessosi dall’incarico e dichiaratosi indipendente, Pezzella, prima della trattazione dell’ordine del giorno, aveva chiesto di leggere una comunicazione sulla situazione del campo sportivo cittadino. Gnasso, poco dopo, richiamava all’osservanza del regolamento, ritenendo la modalità adottata da Pezzella relativa ad un’interrogazione e non ad una comunicazione. Poi si registrava uno scontro tra Pezzella e il capogruppo di “Teverola in Testa”, Dario Di Matteo, al termine del quale interveniva anche Gnasso. Stizzito, Pezzella si lasciava andare ad un commento sicuramente deprecabile nei confronti dello stesso Gnasso che, tra l’altro, è conosciuto per il suo annoso impegno a difesa dei diritti Lgbtiq+. La seduta era in diretta streaming e quel frammento di video (guarda qui) è finito sui social diventando virale nel giro di pochi minuti.

“Omofobia è anche quando istituzione tace” – “Quando l’insulto capita sul marciapiede, uno va avanti, ma se accade in Assise, è l’istituzione che deve rispondere. L’omofobia è questo: quando l’istituzione tace dinanzi a questo tipo di violenza”, ha affermato Gnasso, ricevendo una serie di attestati di solidarietà che condannano severamente l’episodio.

“Teverola in Testa” chiede provvedimenti severi – A cominciare dal suo gruppo “Teverola in Testa”, guidato da Dario Di Matteo: “Esprimiamo la nostra più ferma condanna nei confronti delle offese omofobe rivolte al nostro consigliere Pasquale Gnasso da parte del consigliere Biagio Pezzella. Tale comportamento non solo è indegno di chi ricopre una carica pubblica, ma rappresenta un attacco ai valori di rispetto, inclusività e civiltà che dovrebbero essere alla base di ogni comunità democratica. Teverola è una città che merita il meglio dai propri rappresentanti istituzionali: serietà, responsabilità e un impegno concreto per il bene comune. Le parole offensive pronunciate dal consigliere Pezzella non solo feriscono il nostro collega, ma colpiscono l’intera cittadinanza, inviano un messaggio negativo e pericoloso, e rischiano di compromettere la fiducia nelle istituzioni. In un momento storico in cui i diritti e l’uguaglianza sono valori fondamentali, è inaccettabile che vengano compiuti gesti o pronunciate parole che discriminano o umiliano. Offendere una persona per il suo orientamento sessuale non è solo un atto vile e retrivo, ma anche una violazione del principio di dignità che è alla base della nostra Costituzione. Chiediamo con forza che il presidente del Consiglio prenda provvedimenti netti e inequivocabili contro tali comportamenti, inclusa l’espulsione dall’aula che il consigliere non ha rispettato, e che la maggioranza prenda una posizione chiara e decisa per condannare quanto accaduto. Il silenzio, in questi casi, è una colpa che pesa tanto quanto l’offesa stessa. È necessario che chi rappresenta i cittadini dimostri, con azioni e parole, di voler costruire una comunità basata sul rispetto reciproco, sulla coesione sociale e sull’inclusione. Per questo, riteniamo doverose le dimissioni del consigliere Biagio Pezzella, il cui comportamento è incompatibile con il ruolo istituzionale che ricopre. I cittadini di Teverola meritano rappresentanti che sappiano promuovere e incarnare i valori di uguaglianza, giustizia e rispetto. Teverola In Testa si impegna a continuare a lavorare per una comunità che sappia valorizzare ogni individuo e rifiutare con forza ogni forma di discriminazione. Siamo vicini a Pasquale Gnasso e a tutte le persone che, come lui, ogni giorno affrontano con coraggio le difficoltà legate a pregiudizi e stereotipi. L’inclusività non è un valore negoziabile: è una condizione imprescindibile per il progresso di Teverola e per garantire un futuro di dignità e rispetto per tutti”.

Teverola Sostenibile: “Pagina ignominiosa” – A nome dell’altro gruppo di minoranza, Teverola Sostenibile, il capogruppo Alfonso Fattore ha commentato: “Oggi, è stata scritta un’altra pagina ignominiosa nella storia amministrativa di Teverola. Durante il Consiglio comunale, approfittando di un momento di confusione generale, dovuta agli scambi accesi della discussione, il consigliere Biagio Pezzella, si è rivolto con un il linguaggio inaccettabile e gravemente offensivo verso il consigliere Gnasso. Un simile atteggiamento è non solo grave, ma totalmente inadeguato a qualsivoglia livello, figuriamoci se adottato in un contesto istituzionale e all’interno di quella che dovrebbe essere la massima espressione del principio di rappresentanza di una comunità. Esprimiamo la nostra piena solidarietà e vicinanza al collega e amico Gnasso”.

La condanna dei parlamentari – Il caso ha registrato anche le reazioni di alcuni parlamentari. Il deputato del Pd Stefano Graziano ritiene “un comportamento del genere inaccettabile in un consesso istituzionale, una grave violazione dei principi di rispetto e decoro. Il sindaco Caserta e il consigliere Pezzella devono chiedere scusa pubblicamente o rassegnare immediatamente le dimissioni”. A rilanciare il video dell’attacco di Pezzella sulla sua seguitissima pagina Facebook anche il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli: «Un comportamento del genere, inaccettabile in un consesso istituzionale, è una grave violazione dei principi di rispetto e decoro. Purtroppo la nostra società regredisce ogni giorno sempre più e le pubbliche assise ne sono un triste termometro». Indignazione è stata espressa anche dal deputato Agostino Santillo del Movimento 5 Stelle: «Non è possibile tollerare toni del genere, linguaggi scurrili e insulti che offendono la dignità della persona».

Pezzella: “Chiedo scusa ma la mia non era un’accusa di stampo omofobo” – Pezzella, intanto, in serata ha chiesto scusa tramite una nota, sottolineando di aver agito per rabbia ma che la sua frase non aveva nulla di omofobo: “Stavo ponendo all’attenzione del Consiglio Comunale, attraverso una interrogazione/comunicazione, la questione relativa al campo sportivo di Teverola. Infatti, ho ricevuto da tantissimi concittadini varie segnalazioni in merito all’impossibilità dell’utilizzo del campo sportivo per fini agonistici in quanto il Comune di Teverola, aveva ceduto all’Asi parte del terreno del suddetto campo sportivo rendendo lo stesso non utilizzabile per usi agnostici, con conseguente danno per la collettività. Dopo aver esposto tale questione, il consigliere Di Matteo, con toni accessi e offensivi della mia persona, ha replicato deviando il discorso su questioni diverse da quella da me prospettate. Mentre cercavo di replicare più volte venivo interrotto dal consigliere Gnasso. Irritato dal comportamento di quest’ultimo, il quale continuava a interrompermi pretestuosamente, mi sono rivolto nei suoi confronti usando il termine in napoletano ‘Chicciriniello’ (‘Gallo’) …copp o c…o. Espressione napoletana volta ad indicare l’atteggiamento di intromissione ini fatti altrui. Ben lontano da me era rivolgere offese omofobe nei confronti di chi ha diversi orientamenti sessuali. Subito ho posto le mie scuse nell’ambito del Consiglio comunale, rendendomi conto di aver avuto un atteggiamento non consono all’Assise. Tuttavia, nei miei confronti è stata posta in essere una campagna diffamatoria a mezzo stampa, travisando in modo palese il significato della mia affermazione. Infatti, dalle immagini del Consiglio si evince con chiarezza che la mia espressione è stata una esternazione di rabbia, all’interno di un Consiglio che aveva assunto toni offensivi nei confronti della mia persona e alle continue interruzioni poste in essere dal Consigliere Gnasso. Tale atteggiamento è secondo me dovuto a distogliere l’attenzione sulla problematica da me sollevata sul campo sportivo e sulle responsabilità di alcuni amministratori i quali hanno agito contro l’interesse della propria comunità. Assumendomi tutte le mie responsabilità, come ho sempre fatto, chiedo scusa a chi si è sentito offeso dalla mia affermazione, ma ribadisco con forza, pronto a difendere il mio onore anche attraverso azioni giudiziarie, che non era mia intenzione rivolgere offese omofobe ma è stata una reazione incontrollata a delle continue provocazioni subite nel corso del Consiglio comunale”.

Caserta: “Condanno parole di Pezzella, ma Teverola non passi per città incivile e omofoba” – Pur condannando la frase di Pezzella ed esprimendo solidarietà a Gnasso, il sindaco Gennaro Caserta vuole però chiarire alcuni passaggi. “Ieri, fino al termine del Consiglio, nessuno aveva rilevato niente rispetto a quell’episodio, la polemica si è scatenata qualche ora dopo quando qualcuno ha postato il video sui social. Quindi, mi sembra che tale polemica sia stata costruita”, dice Caserta, che poi specifica: “Non capisco per quale motivo dovrei dimettermi (il riferimento è alle dichiarazioni del deputato Graziano, ndr.) visto che Pezzella da mesi si è dichiarato indipendente e non fa più parte della nostra maggioranza”. Tuttavia, sono le parole che valgono e, a tal proposito, Caserta esprime forte disapprovazione per quelle pronunciate da Pezzella, facendo sapere che “stamattina mi ero ripromesso di chiamare sia Gnasso, per rivolgergli la mia solidarietà, sia Pezzella, per invitarlo a utilizzare in futuro un linguaggio più consono al ruolo che ricopre, nel rispetto della sede istituzionale e dei suoi componenti, oltre che di tutta la comunità. Cosa che poi ho fatto, incontrando entrambi quando sono stati intervistati dal Tgr Campania”. Per il sindaco è importante, ora, che non passi un messaggio negativo: “Teverola non è una città omofoba, non è una città incivile, la sua comunità si è sempre distinta per rispetto, accoglienza e solidarietà. Quanto accaduto in Consiglio è un caso isolato e lavoreremo per assicurare che episodi simili non si ripetano, promuovendo un clima di rispetto reciproco e tolleranza. Ma per farlo c’è bisogno anche della volontà dell’opposizione che spesso in Consiglio utilizza parole pesanti e offensive nei confronti miei e della maggioranza”. Proprio in questa direzione, il primo cittadino fa sapere l’amministrazione si sta attivando, tramite la consigliera Francesca Simonelli, per l’istituzione della Commissione Pari Opportunità, “uno strumento fondamentale – conclude Caserta – per promuovere il rispetto, l’inclusione e la sensibilizzazione su tematiche di uguaglianza e diritti”.

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