Gricignano, “Basta sangue sul lavoro!”: sit-in dei Cobas alla Frigocaserta dopo le morti di Patrizio e Pompeo

di Antonio Taglialatela

L’aria è pesante, carica di dolore e rabbia. Davanti ai cancelli della Frigocaserta di Gricignano di Aversa (Caserta), dove nel giro di dieci giorni due operai hanno perso la vita in circostanze tragiche, si alza forte la voce dei Cobas Lavoro Privato. Un sit-in di protesta per chiedere giustizia, per scuotere le coscienze, per dire basta alla strage silenziosa che si consuma nei luoghi di lavoro.

Prima Pompeo Mezzacapo, 39 anni, di Capodrise, padre di tre figli, schiacciato da un muletto lo scorso 31 dicembre. Poi il giovanissimo Patrizio Spasiano, appena 19enne, del quartiere Secondigliano di Napoli, ucciso da una fuga di ammoniaca mentre lavorava come tirocinante per conto di una ditta esterna e una paga di 500 euro al mese, come rilevato da alcuni familiari. Due vite spezzate, due famiglie distrutte.

“Nemmeno la morte di un ragazzo innocente e la pericolosità della nube tossica hanno fermato la produzione”, tuonano i Cobas in una nota, denunciando le gravi carenze di sicurezza negli ambienti di lavoro e chiedendo che sia fatta piena luce sulla morte di Patrizio e Pompeo. “La sicurezza deve essere una priorità, non un’opzione. – incalzano i Cobas – Chiediamo un impegno concreto affinché nessuno debba più rischiare la vita lavorando”.

Intanto, come già riportato stamani su queste colonne, la Procura di Napoli Nord ha iscritto nel registro degli indagati i rappresentanti legali della Frigocaserta e della ditta di Villaricca (Napoli) per la quale il 19enne lavorava. L’ipotesi di reato è omicidio colposo (leggi qui).

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